oltre le tensioni in ucraina

L’industria della ceramica è a rischio per la crisi energetica

  • Anche se le tensioni geopolitiche sull’Ucraina si calmassero, i prezzi del gas rimarrebbero record per la necessità di rianimare le scorte strategiche europee, sostiene un recente studio. In questo quadro soffre l’industria della ceramica tra i comparti più energivori insieme a piscine e acciaierie.
  • Dal distretto di Sassuolo e Modena a Confindustria, l’allarme degli imprenditori che, dopo le aziende metalmeccaniche, insieme ai sindacati hanno scritto al governo per chiedere un tavolo di confronto sulla dipendenza dal metano e l’impiego delle risorse del Pnrr.
  • Secondo Legambiente, limitare la dipendenza dal metano, ora all’80 per cento della bolletta energetica nazionale, renderebbe più compatibili le necessità degli energivori e inoltre «servirebbe a depotenziare le tensioni del gioco geopolitico, a evitare il riarmo e le guerre».

Chi monitora da vicino il mercato dell’energia, lo sa: il caro bollette non si attenuerà presto, neanche se la diplomazia dovesse risolvere la crisi geopolitica dell’Ucraina in tempi record. L’Europa negli ultimi mesi ha attinto copiosamente alle sue scorte strategiche di gas, che sono ai minimi dal 2011, la produzione continentale sta decrescendo strutturalmente, gli impianti di estrazione in Norvegia, nei Paesi Bassi e nel mare a largo del Regno Unito, che da questo punto di vista fa ancora p

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