Nell’ultimo bollettino diramato dalla Banca centrale europea i risultati confermano le preoccupazioni per i livelli di inflazione nel continente. Le proiezioni sull’andamento dei prezzi sono state corrette al rialzo, con un’inflazione stimata all’8,1 per cento nel 2022, al 5,5 nel 2023 e al 2,3 nel 2024. 

L’eurozona

Secondo la Bce nel breve periodo l’inflazione potrebbe aumentare ulteriormente. Le cause sono dovute a molteplici fattori. Alla crescita di domanda in alcuni settori – legata alla riaperture delle attività economiche – si associa una generale riduzione dell’offerta, su cui pesano le ripercussioni geopolitiche della guerra in Ucraina che prosegue ormai da sette mesi. A fare da traino, come da tempo a questa parte, l’esponenziale aumento dei prezzi di beni energetici e alimentari.

Nel terzo trimestre dell’anno è previsto inoltre un «considerevole rallentamento dell’attività economica nell’area euro». Le interruzioni dell’offerta di gas gravano su tutti i settori produttivi e continueranno a farlo anche durante l’inverno. Le previsioni sono migliori soltanto sul medio-lungo periodo, quando l’auspicato riequilibrio del mercato dell’energia e il conseguente calo dell’incertezza sui mercati, insieme all’aumento dei redditi reali, potrebbe segnare una graduale ripresa della crescita nell’eurozona. 

Il prossimo vertice del consiglio direttivo della Bce si terrà il 27 ottobre, la Bce ha già annunciato come probabile un nuovo rialzo dei tassi.

L’Italia

Nel bollettino si fa anche riferimento all’Italia: «I differenziali italiani hanno mostrato un andamento volatile con l’acuirsi della crisi politica interna, anche se ciò ha comportato ripercussioni limitate su quelli degli altri paesi».
Un eventuale innalzamento dei tassi farà “soffrire” l’Italia, che ha già «tassi di interesse molto elevati», ha detto  Isabel Schnabel, membro del comitato esecutivo della Bce in un’intervista alla testata tedesca T-online, in risposta a una domanda sull’Italia in vista delle elezioni di domenica. 
«Non commentiamo gli sviluppi politici nei singoli paesi», ha detto Schnabel, aggiungendo che la Bce fa politica monetaria per l’intera area dell’ euro, anche se «la situazione è ovviamente diversa da paese a paese, così come il livello del debito pubblico è diverso». 

Nell’ambito della sostenibilità del debito pubblico, per cui la crescita gioca un ruolo dirimente, ha poi ricordato che «il programma di salvataggio europeo Next Generation Eu, che risale alla pandemia, gioca un ruolo di primo piano».

La situazione in Russia 

Nel bollettino si fa riferimento anche alla situazione russa. Secondo la Bce i dati recenti segnalano «l’inizio di una recessione che probabilmente sarà meno grave rispetto alle attese precedenti».

Le proiezioni parlano comunque di un calo significativo dell’attività economica, determinato dalle sanzioni internazionali che in misura crescente pesano sulla domanda interna e sul commercio internazionale. Tuttavia il recente rafforzamento del rublo e l’indebolimento della domanda da parte dei consumatori, stanno contribuendo a compensare le pressioni esterne.

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