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Quanto stanno funzionando davvero le sanzioni alla Russia? Più di quel che dicono i putiniani

Russian President Vladimir Putin looks at a falcon as he visits the Kamchatka Falcon Centre for rare bird of prey reintroduction and conservation in Milkovsky district of Kamchatka Territory, Russia Far east, Monday, Sept. 5, 2022 . (Gavriil Grigorov, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)
Russian President Vladimir Putin looks at a falcon as he visits the Kamchatka Falcon Centre for rare bird of prey reintroduction and conservation in Milkovsky district of Kamchatka Territory, Russia Far east, Monday, Sept. 5, 2022 . (Gavriil Grigorov, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)
  • Alcuni amici italiani di Vladimir Putin, come Matteo Salvini, e i giornali che ne amplificano la linea sostengono che le sanzioni alla Russia sono un fallimento e che fanno più male a noi che a Vladimir Putin. Non è vero.
  • Se la misura del successo delle sanzioni è la crisi dell’economia russa, stanno funzionando là dove sono state applicate, cioè a quasi tutto tranne l’energia e il gas.
  • Per rovesciare Putin o fermare l’invasione, però, ci vogliono altre armi che le democrazie occidentali non sono disposte a usare.

Alcuni amici italiani di Vladimir Putin, come Matteo Salvini, e i giornali che ne amplificano la linea sostengono che le sanzioni alla Russia sono un fallimento e che fanno più male a noi che a Vladimir Putin. Non è vero. Gli strumenti di guerra economica non hanno mai ottenuto il risultato di innescare un regime change, cioè la caduta del regime sanzionato: anche i peggiori dittatori si adeguano e riescono a scaricare le conseguenze sulla popolazione e a reprimerne il dissenso. Proprio perch

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