È sbagliando che s’impara, lo dicevano già i latini. Ma nella nostra società che ci vuole super-performanti le cantonate inducono a una condanna senza appello. Un libro del professor Piero Martin riabilita l’errore non solo per i suoi effetti educativi. Ma anche perché per eterogenesi dei fini ha partorito scoperte utilissime. Eccone un elenco. Dal Viagra alle canzoni di Sting
Errando discitur, sbagliando s’impara, lo dicevano già i nostri avi latini. Peccato che quella constatazione di buon senso popolare abbia poca cittadinanza nella nostra società super-performante in cui l’errore è uno stigma e chi lo commette è bollato senza appello. Nella riprovazione non c’è secondo grado o Cassazione. Eppure la perfezione non è di questo mondo come sempre i latini ci hanno insegnato con un’altra lapidaria massima, errare humanum est, semmai perseverare è diabolico. Lo sa bene



