Ritorna l’allarme sicurezza nelle città e tra le persone. Rispetto al passato, agli inizi degli anni Duemila, il tema della sicurezza sta assumendo tratti nuovi e compositi. Al centro della nuova sensazione di pericolosità delle città e dei luoghi ove le persone risiedono e transitano c’è la paura di subire una violenza o un’aggressione.  Per il 71 per cento degli italiani gli atti di violenza tra le persone sono in deciso aumento. Ad avvertire l’incremento sono, soprattutto, le donne (77 per cento), gli over cinquantenni (81 per cento), i residenti a nord ovest (80 per cento) e a nordest (78 per cento), gli abitanti delle città metropolitane e di quelle con più di centomila residenti (74 per cento), quanti risiedono nelle zone urbane semi centrali (73 per cento) e quanti fanno parte dei ceti popolari (75 per cento).

Non solo. Rispetto a un paio di anni fa la quota di persone che si sente più insicura è arrivata al 55 per cento della popolazione maggiorenne. Una crescita della sensazione di insicurezza che coinvolge l’universo femminile (62 per cento) e i baby boomers (60 per cento), nonché i residenti a nord ovest (63 per cento). L’aumento dell’insicurezza, inoltre, è tornato a essere un fenomeno metropolitano, con il 68 per cento dei residenti nelle grandi città che avverte la lievitazione della paura e dell’incertezza per le strade della propria città.

Le cause

All’origine della sensazione di disagio e della percezione di incremento dell’insicurezza ci sono, in primo luogo, l’aumento di aggressioni e violenze (31 per cento) e la crescita della sporcizia e delle forme di degrado nelle aree urbane (28 per cento). Solo in terza istanza a rinfocolare il senso di scarsa sicurezza arrivano i vari fenomeni legati alla microcriminalità (26 per cento). A consolidare il tratto percettivo di disagio concorrono anche i furti (24 per cento), la presenza di bande giovanili (22 per cento), lo spaccio di droga (21 per cento), la presenza della criminalità organizzata (16 per cento) e le rapine (13 per cento). L’incremento della violenza tra le persone è avvertito in modo particolare nei ceti popolari (in cui la percentuale schizza al 39 per cento) e nelle città metropolitane (in cui il dato sale addirittura al 46 per cento). L’aumento delle aggressioni e degli atti di violenza tra le persone è l’unico fattore che viene particolarmente avvertito come in crescita anche dai giovani della generazione Z (33 per cento).

La sporcizia e il degrado sono, invece, al centro delle sensazioni di insicurezza tra i residenti nelle periferie urbane, insieme alla crescita di spaccio di sostanze stupefacenti (26 per cento, + 6 rispetto alla media), della microcriminalità (32 per cento, + 5 rispetto alla media) e della presenza delle organizzazioni della criminalità organizzata (20 per cento, + 4 rispetto la media). L’aumento della presenza di mafia e camorra è particolarmente avvertita nei grandi centri urbani (24 per cento, + 8 rispetto la media). Nei grandi centri urbani e nelle città metropolitane sono avvertiti in crescita lo spaccio di droga (28 per cento, + 7 rispetto alla media), i tassi di degrado e sporcizia (43 per cento, + 15 rispetto la media) e la presenza delle bande giovanili (27 per cento, + 5 rispetto la media). Nelle aree rurali e nei centri minori, invece, sono ritenute in crescita le rapine (16 per cento, + 4 rispetto la media), mentre nelle città medie sono in aumento lo spaccio di droga e le forme di degrado. Il tema della sicurezza sta tornado al centro dell’agenda degli italiani, con alcune differenze rispetto al passato.

Una società violenta

Agli inizi degli anni Duemila il fattore scatenante la sensazione di insicurezza era la microcriminalità, oggi al cuore dell’emergenza c’è la percezione di vivere in una società sempre più violenta, in cui gli episodi di aggressioni, pestaggi, aggressività e prepotenza rendono faticosa e incerta la relazione con gli altri e l’agibilità libera e spensierata di città e quartieri.

È la safety, la sicurezza personale, che è vissuta come a rischio. Minacciata dalla crescita di forme aggressive e prepotenze nelle interazioni quotidiane, dalla paura di subire soprusi, furti, danneggiamenti, ma anche dal crescente senso di degrado avvertito nelle città, dalla lievitazione dello spaccio e delle incursioni delle bande giovanili.

Il mondo di oggi, per una parte del paese, è divenuto più cupo, violento e rabbioso. Un tratto che si va ad aggiungere alla già complessa situazione segnata dal Covid, dalla guerra, dalla crisi inflattiva e dal caro denaro e mutui.

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