BRACCIANTI ALL’ultimo posto della catena alimentare

Le disuguaglianze riforniscono il banco del supermercato

LaPresse
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  • Le poche grandi società di vendita al dettaglio dettano legge in modo autoritario. Con il loro potere di acquisto stabiliscono il valore di un prodotto e in questo modo ne determinano pesantemente le caratteristiche e i costi di produzione.
  • Se una conserva di pomodoro venduta al supermercato costa un euro, la distribuzione ne incassa 83 centesimi, all’industria che l’ha inscatolata vanno 10 centesimi, mentre per chi fa crescere i pomodori non restano che sette centesimi.
  • E qui si arriva all’anello debole di tutta la catena produttiva: i braccianti agricoli. Tutt’altro che sostenibili sono le loro condizioni di lavoro, ma certo funzionali al mantenimento di quel sistema sperequato. 

La primavera dello scorso anno mentre venivano chiusi per alcune settimane i piccoli e grandi mercati rionali, i luoghi della grande distribuzione organizzata hanno potuto vendere indisturbati generi alimentari freschi e inscatolati, anche la domenica. Fu certo un errore che ha fatto gettare in tutto il paese tonnellate di frutta e verdura fresca ai piccoli agricoltori, privati del loro canale privilegiato di vendita al consumatore, appunto il banco del mercato. Speriamo che da tale errore si s

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