Varato il decreto legge sugli aiuti economici a seguito della crisi ucraina, il dl anti rincari che riporta varie misure ad ampio spettro a tema energia. Il presidente del consiglio Mario Draghi dopo il consiglio dei ministri ha annunciato che la riduzione delle accise sulla benzina e sul gasolio impiegato come carburante per autotrazione porterà a una riduzione del prezzo di benzina e gasolio di 25 centesimi di euro al litro per un periodo di 30 giorni dalla data di entrata in vigore del nuovo decreto.

Un versione arrivata dopo che nel pomeriggio era circolato un decreto ministeriale del ministero della Transizione e dell’Economia che prevedeva un taglio molto più esiguo: 8,5 centesimi e l’Iva che sarebbe venuta a mancare, dunque in totale circa 10 centesimi. I piani sono cambiati, e il consiglio dei ministri, inizialmente previsto per le 18:30, è partito con un’ora di ritardo.

La prima versione

Ricorrendo all’accisa mobile, ovvero all’extra gettito dell’Iva sui carburanti così come previsto dalla legge Bersani del 2007, si leggeva nel nel decreto ministeriale che aveva già avuto il via libera della ragioneria generale dello stato e che fissava la nuova accisa ridotta la riduzione del prezzo di benzina, gasolio e Gpl di 8,5 centesimi al litro per un mese.

Le riduzioni delle aliquote erano state calcolate in modo da generare una diminuzione di gettito complessivo di 308,17 milioni di euro, in termini di accise e di Iva e senza nuovi o maggiori oneri a carico dello stato, compensando i maggiori introiti Iva legati all'aumento delle quotazioni del greggio.

Nello specifico il decreto prevedeva una riduzione da 85,16 euro per mille litri benzina, gasolio e Gpl, quindi 8,5 centesimi di euro per litro. Le accise (uso carburante) complessive saranno per la benzina 643,24 euro per mille litri; per il gasolio 532,24 euro per mille litri; per i Gas di petrolio liquefatti- Gpl 182,61 euro per mille chilogrammi.

Le indiscrezioni nei giorni precedenti avevano ipotizzato un taglio dai 15 ai 20 centesimi, ridimensionate dal vice ministro dello Sviluppo Gilberto Pichetto Fratin. Dopo il consiglio dei ministri il calcolo finale è tornato più alto, ancora non è disponibile il dettaglio.

Il decreto legge anti rincari

Nella bozza del decreto legge anti rincari entrata in Consiglio dei ministri, si legge, ci sarà un maggiore controllo sui contratti di approvvigionamento di gas demandato all’Autorità per l’energia (Arera), in modo che vengano monitorati gli afflussi di gas.

Per il prezzo al dettaglio dei carburanti invece nasce una nuova Unità di missione per coadiuvare il garante per la sorveglianza dei prezzi, il cosiddetto “Mister Prezzi” e ci saranno delle multe fino a un massimo di 5mila euro qualora non trovasse un reale riscontro nelle modifiche dei prezzi. Cresceranno sia la pianta organica dell’Arera sia quella del ministero dello Sviluppo.

I trasporti

I trasporti sono il settore naturalmente più colpito dai rincari dei carburanti. Il decreto prevede la riduzione dei pedaggi per aggiuntivi 20 milioni di euro per l'anno 2022. Previsto, poi, l'esonero del versamento dei contributi per il funzionamento dell'Autorità di regolazione dei trasporti e l'istituzione di un fondo per il sostegno del settore. La bozza del decreto prevede, poi, che per il Marebonus (che incentiva il trasporto via mare) sia autorizzata la spesa di ulteriori 19,5 milioni di euro per l'anno 2022 e per il Ferrobonus (analogo a quello via nave, ma per i treni) di ulteriori 19 milioni di euro. In totale il provvedimentol a cui si aggiungono nuovi crediti di imposta per le industrie energivore, vale 4,4 miliardi.

Gli ambientalisti insoddisfatti

Di fronte al caro gas e carburanti per gli ambientalisti la risposta continua a essere sbagliata, aveva spiegato Angelo Bonelli, co-portavoce dei Verdi vedendo la bozza. Questo governo «ha introdotto anche la multa ridicola di 5 mila euro per chi aumenta in modo giustificato il prezzo del carburante, che cosa sono 5 mila euro di fronte a profitti di maliardi?» delle compagnie oil&gas.

Con il caro gas «gli italiani hanno subito un furto e i soldi degli extraprofitti devono tornare a loro ma il governo è debole con i forti». Per loro «il governo Draghi sta creando una voragine di debito pubblico facendo pagare i costi dei vari Dl energia agli italiani e non prendendo i soldi da chi ha speculato su aumento prezzi, ma se sono una truffa come ha detto Cingolani perché salvare chi ha truffato e far pagare i costi del caro gas e carburante agli italiani?».

Durante la conferenza stampa, il ministro dell’Economia Daniele Franco ha detto che sarà previsto un meccanismo perché vengano tassati gli extra profitti delle società dell’energia: «La percentuale è del 10 per cento»

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