- Il prezzo stellare del gas diventato un incubo per famiglie e imprese è un guaio che l’Italia si è procurata da sola, risultato di una trattativa tra l’Eni e la russa Gazprom durata anni. Inutile invocare un price cap europeo
- In quell’occasione il prezzo del gas è stato svincolato da quello del petrolio e ancorato a un nuovo indice, l’olandese TTF, che allora sembrava più vantaggioso, ma che con il passare del tempo si è dimostrato manipolabile e inaffidabile
- Il prezzo del gas ancorato al TTF è artificiosamente molto più alto di quello del gas liquefatto già da prima della guerra tra Russia e Ucraina ed è un’aberrazione perché i costi di produzione del gas liquido lo rendono più caro tra due a tre volte di quello gassoso
E’ tutto rigorosamente made in Italy il cappio nel quale famiglie e imprese sono state costrette a infilare il collo per il prezzo del gas. E’ stato annodato quel cappio una decina d’anni fa dall’Eni, la maggiore e più influente delle imprese che comprano all’ingrosso e vendono gas al dettaglio. Ed essendo quello strumento di tortura tutto italiano non ha senso che il nostro paese insista a chiedere all’Europa di imporre un price cap al prezzo del gas. Non ha senso perché i paesi dell’Unione,



