- I paesi europei che stanno soffrendo di più la crisi energetica si riuniranno per trovare una soluzione: sei sono a favore della proposta, due, Germania e Olanda, frenano.
- Si cerca una intesa tecnica prima del summit del 6-7 ottobre: l’accordo dovrebbe prevedere una forchetta di prezzo, per mettere a tacere i timori di una fuga dei venditori di gas naturale liquefatto
- Intanto arriva il via libera al tetto ai ricavi delle società energetiche e la tassa sugli extraprofitti dei produttori da combustibili fossili.
Alla fine se la dovranno vedere gli otto stati europei più in difficoltà, cioè quelli che stanno soffrendo di più per i prezzi alle stelle delle bollette. Per accelerare un’intesa condivisa sul gas prima del nuovo vertice informale dei capi di stato e di governo fissato per il 6 e 7 ottobre a Praga, ci sarà un confronto diretto tra favorevoli e contrari al tetto del gas. Confronto a otto Tra gli otto stati “energivori”, infatti, ben sei, cioè Italia, Francia, Grecia, Belgio, Spagna e Polo



