Economia

I difetti del capitalismo italiano sono stati più forti della “cura Draghi”

LaPresse
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  • La transizione dal capitalismo famigliare in Germania si avvale del modello del doppio consiglio di amministrazione, di cui solo uno esecutivo: un modo per salvare la famiglia propietaria da se stessa.
  • Negli Stati Uniti il timore del potere dei grandi privati ha invece aperto alle public company. In Italia non abbiamo né l’uno, né l’altro. La riforma Draghi non è riuscita a cambiare il capitalismo italiano.
  • Le privatizzazioni fatte per superare l’inefficienza dell’impresa pubblica hanno confermato tutti i limiti della grande impresa privata. Ora è il momento di una scelta.

Se partirà il primo governo Draghi l’ex presidente della Bce si troverà di nuovo ad affrontare i problemi che caratterizzano il capitalismo italiano. Le riforme e le privatizzazioni, di cui Draghi fu un importante protagonista negli anni Novanta, hanno portato a risultati paradossali. La parte più consistente delle grandi imprese italiane è ancora costituita da imprese quotate in borsa ma controllate dallo Stato con sostanziose partecipazioni azionarie. Il capitalismo italiano si è caratteriz

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