Economia

Il fisco secondo Leo: tra tasse concordate e favori alle aziende

La riforma amplia la cooperazione tra l’Agenzia delle entrate e i cittadini. Ma non si sfruttano le nuove tecnologie per scovare chi non paga. Privilegiate le grandi imprese, al riparo dai controlli

Maurizio Leo si era preparato una via di fuga già a marzo, quando presentò la legge delega appena approvata in Consiglio dei ministri. È solo il primo passo di un lungo percorso che porterà il Paese verso un Fisco nuovo e più efficiente, disse prudentemente all’epoca Leo, già dirigente del ministero delle Finanze e poi tributarista in proprio, arruolato da Giorgia Meloni come esperto di tasse. L’aspirazione del viceministro dell’Economia, senza falsa modestia, era quella, nientemeno, di diventa

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