- Le leggi hanno un difetto: valgono per come sono scritte e non per come sono raccontate. Per settimane il governo ha spiegato che il taglio all’assegno del reddito di cittadinanza contenuto nella legge di bilancio sarebbe stato destinato agli occupabili.
- Lupi continua a insistere: «La dignità è il lavoro, non l’assistenza dello stato». Ma con le modifiche al reddito di cittadinanza la destra toglie il sussidio anche a chi ha un impiego con una bassa retribuzione.
- Anche la modifica sull’offerta congrua va a intaccare il principio dell’adeguata retribuzione. La narrazione del governo sulla dignitià del lavoro va capovolta: qui si sta accettando il lavoro indegno.
Le leggi hanno un difetto: valgono per come sono scritte e non per come sono raccontate. Per settimane il governo ha spiegato che il taglio all’assegno del reddito di cittadinanza contenuto nella legge di bilancio sarebbe stato destinato agli occupabili, cioè quei lavoratori che sono nelle condizioni di lavorare ma che non hanno un impiego e quindi – è il sottotesto nemmeno tanto implicito – che quell’assegno non se lo meritano. La legge che hanno scritto, però, è molto diversa e smonta questa



