Il 15 ottobre decolla il primo volo di Ita Airways, la nuova compagnia di bandiera italiana, alla cui guida il governo ha chiamato Alfredo Altavilla, numero due di Sergio Marchionne in Fiat. Una delle sue prime mosse è un accordo con la società di monopattini Helbiz, dove è capo prodotto Emanuele Liatti, figlio della compagna Maria Rita Brusa e suo socio nella società di consulenza Amre.

Il 4 novembre Ita compie il primo viaggio a New York e viene annunciata da Helbiz con due comunicati, in inglese per gli investitori americani e in italiano, una «partnership multi business tra Helbiz e Ita».

Helbiz è una società di noleggio di monopattini nata nel 2015 e da poco quotata al Nasdaq. La partnership include una operazione di co-marketing: «acquistando i biglietti aerei Ita Airways sarà possibile prenotare i mezzi Helbiz». Ci sono accordi analoghi con altre aziende come Trenitalia. La partnership prevede anche che «il modello dell’innovativa Helbiz Kitchen sarà importato nell’headquarter di Ita Airways a Roma Fiumicino».

Helbiz, infatti, si sta allargando alla ristorazione: a gennaio 2021 ha creato a Milano la srl Helbiz Kitchen, controllata dall’irlandese Helbiz Europe, dedicata a preparazione e consegna a domicilio di cipo prenotabile tramite la app dei monopattini. Ad agosto 2021 Helbiz Kitchen contava 27 dipendenti.

La partnership con Ita secondo i comunicati prevede «il lancio di un nuovo servizio di catering aziendale per i dipendenti di Ita presso il quartier generale dell’azienda all’aeroporto internazionale di Fiumicino». Come ha spiegato il capo comunicazione di Helbiz, Davide D’Amico, ex Fca, «Helbiz vuole proporsi anche come modello di ristorazione aziendale».

Per una società così giovane avere come potenziali clienti i quasi 3mila lavoratori di Ita e una sede nel primo aeroporto italiano è un gran colpo. L’operazione dovrebbe essere finalizzata «entro la fine del 2021».

Intanto è stata celebrata con un messaggio dedicato a Ita Airways proiettato sullo schermo del Nasdaq a Times Square e con le parole di Altavilla: «Ringraziamo Helbiz per il meraviglioso benvenuto», «non vediamo l'ora di lavorare insieme attraverso la nostra serie di partnership che abbracciano diverse aree di business».

Affari di famiglia

Di questa partnership può essere soddisfatto il 39enne Emanuele Liatti che da marzo è il Chief product officer di Helbiz, cioè il capo prodotto. Prima ha ricoperto il ruolo di product marketing manager di Pininfarina per il mercato statunitense, ma la sua carriera professionale nasce in Fiat Chrysler Automobiles (Fca), responsabile strategia e pianificazione del prodotto per i marchi Jeep e Alfa Romeo.

Liatti è anche socio, presidente e rappresentante legale della Amre Srl, una società di consulenza e acquisizione di partecipazioni azionarie, di cui è socio e vicepresidente proprio l’amministratore delegato di Ita Airways, Alfredo Altavilla. La Amre ha sede a Moncalieri, dove Liatti è nato e dove Altavilla è domiciliato e ha tre soci: Altavilla con il 90 per cento, Liatti con il 5 per cento e con un altro 5 per cento, Maria Rita Brusa, ex dipendente di Fiat domiciliata a Moncalieri, sempre allo stesso indirizzo di Altavilla.

In una nota che Ita Airways ha inviato a Domani, Amre viene definita un «family office», una società di famiglia. E infatti tre fonti che conoscono il manager confermano che Brusa è la compagna di Altavilla. Altre due che Liatti è il figlio di Brusa. Il nome Amre è composto dalle iniziali di Alfredo, Maria Rita ed Emanuele.

Ricapitolando:il presidente di Ita Airways, società al 100 per cento del ministero dell’Economia, e vice presidente di Amre ha stipulato un’intesa con Helbiz dove il capo prodotto è il presidente, socio e rappresentante legale della società di famiglia Amre, di cui Altavilla è proprietario.

Nella nota inviata a Domani dopo richieste di chiarimento, Ita minimizza l’intesa: «Helbiz sta negoziando con Ita l’uso dei locali tecnici per l’apertura della sua sede romana», ma specifica che Liatti «non ha mai preso parte alle interlocuzioni con Ita Airways».

Inoltre Ita mette le mani avanti sostenendo che «al momento non è stato firmato alcun contratto», c’è solo «una consueta attività di co-marketing senza scambio economico». Le aziende quotate come Helbiz hanno però obblighi nelle loro comunicazioni al mercato, e hanno comunicato altro.

Fonti interne di Ita informano che è stato avviato un audit che valuterà la correttezza di questa e altre operazioni.

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