- Eni comunica che anche il 17 giugno verrà consegnato la metà del metano richiesto a Gazprom. Il governo monitora per decidere quando intervenire, Cingolani potrebbe decidere già la prossima settimana
- Le misure sono quelle decreto bollette e spetterà a Cingolani decidere quando “spingere il bottone”. Martedì è stato convocato il tavolo di emergenza con gli operatori er passare dallo stato di pre-allarme a quello di allarme. Sulle misure si va dall’incremento dell’utilizzo del carbone all’interruzione delle industrie che usano troppo gas per determinati periodi di tempo.
- A queste misure si aggiunge la limitazione dei condizionatori negli uffici pubblici. I prefetti sono già stati allertati per i controlli. Riecheggia ancora la frase in conferenza stampa di Mario Draghi: «Vogliamo il condizionatore d’aria acceso o la pace?», il rischio è che non ci sia nessuna delle due cose.
Venerdì 17 è partito con l’annuncio per il terzo giorno di seguito che la compagnia russa Gazprom consegnerà meno gas all’Italia e il governo ha convocato il tavolo di emergenza con gli operatori per martedì prossimo per decidere se passare dallo stato di “pre-allarme” a quello di “allarme” e cominciare a tagliare sui consumi. Il sito di Eni oggi riportava: «La compagnia energetica Gazprom ha annunciato a Eni che oggi consegnerà solo la metà del gas richiesto, mentre i volumi effettivi non sono



