Dopo più di cinque mesi di sciopero a oltranza, la protesta dei lavoratori che consegnano i mobili per conto di Mondo Convenienza si è conclusa con una vittoria. Non verranno licenziati, ma assunti a tempo indeterminato e con un aumento in busta paga, oltre a essere risarciti per il mancato pagamento dei mesi scorsi. La dimostrazione plastica che gli scioperi non sono così inutili come in tanti - anche tra i banchi del governo - pensano.

L’inizio della protesta

I 26 dipendenti e apprendisti della ditta appaltante Rl2 a partire dallo scorso 30 maggio si erano accampati davanti al magazzino di Mondo Convenienza a Campi di Bisenzio, in provincia di Firenze, per chiedere turni meno duri e stipendi più alti, chiedendo che venisse applicato a tutti loro il contratto nazionale della Logistica, e non quello di apprendistato. Per tutta risposta sono stati licenziati pochi giorni dopo.

La protesta è continuata per 160 giorni, in cui i lavoratori hanno denunciato le condizioni di lavoro “inaccettabili” (con turni anche da 12 ore per cinque giorni a settimana) e la mancata applicazione del contratto della Logistica, resistendo ai tentativi di sgomberi e manganellate da parte delle Forze dell’Ordine e anche alle forti piogge che a inizio mese hanno colpito la Toscana, distruggendo il presidio.

Nelle prime fasi della mobilitazione né Mondo Convenienza né Rl2 avevano accettato il confronto con i sindacati e con le istituzioni locali. In seguito, le parti avevano accolto le richieste della Regione Toscana di partecipare a una serie di tavoli istituzionali, con i rappresentanti del Comune di Campi Bisenzio e dei sindacati CGIL e SI Cobas. La trattativa era durata fino a inizio ottobre, quando Rl2 aveva ritirato il contestatissimo regolamento aziendale (che imponeva ritmi di lavoro giudicati “massacranti”), mentre Mondo Convenienza aveva accettato di affrontare la questione del contratto dei dipendenti delle ditte in appalto in tutta Italia.

L’accordo

Alla fine, all’inizio di questa settimana, l’accordo è stato raggiunto, con un compromesso al rialzo per i lavoratori del magazzino: i 26 dipendenti vengono assunti a tempo indeterminato, viene eliminato il contratto di apprendistato, i lavoratori verranno risarciti del mancato stipendio di questi mesi e il regolamento aziendale è stato cancellato, ma non verrà applicato il contratto della logistica come chiedevano, ma lo stesso contratto che avevano prima, il cosiddetto “multiservizi” utilizzato per il personale delle ditte di pulizia, con una paga da 6,80 euro lordi all’ora, ai quali va ad aggiungersi un aumento di 100 euro lordi al mese.

Questo significa che gli autisti, i facchini e i montatori ora guadagneranno mensilmente poco meno di 1.300 euro lordi. Per questo l’accordo viene considerato solo un primo passo nell’ottica del miglioramento delle condizioni dei lavoratori della logistica in tutta Italia. «Abbiamo sanato le illegalità di Campi Bisenzio, però ora bisogna risolvere la questione del contratto di tutti i dipendenti delle ditte appaltatrici», ha dichiarato il segretario della Cgil di Firenze Bernardo Marasco. «L’assunzione c’è stata, ma resta l’applicazione di un contratto ritenuto inappropriato per il lavoro svolto da facchini, autisti e montatori. La lotta andrà avanti con nuove forme, perché senza questa vertenza non sarebbe iniziata neanche la trattativa in corso con la società», ha affermato invece il sindacalista Si Cobas Luca Toscano. Oggetto della discussione ora è quindi il passaggio al contratto della logistica, che porterebbe a un aumento in busta paga che va dai 400 ai 500 euro al mese. L’accordo, se sarà firmato, riguarderà circa 5mila autisti, facchini e montatori in tutta Italia.

La versione dell’azienda: «Ma Si Cobas non ha meriti» 

Rl2 smentisce che il reintegro dei lavoratori sia avvenuto per la protesta dei SiCobas, che anzi «ha rappresentato un ostacolo alla trattativa che stava avvenendo sui tavoli nazionali tra i sindacati confederali e l'associazione di categoria Ansi, che hanno portato all'adesione - da parte di tutte le aziende consociate e non solo di Rls S.r.l. - del superamento dei regolamenti aziendali e dell'applicazione del Ccnl Multiservizi a partire dal 1° ottobre».

«Il reintegro dei lavoratori è una scelta che l’azienda ha preso esclusivamente trattando con i singoli lavoratori, i quali hanno deciso di confrontarsi senza l’ausilio del sindacato ma in prima persona, dimostrando di aver perso ogni fiducia nei SiCobas».

«La verità è che i picchetti sono stati tolti perché i SiCobas sono rimasti isolati e privi di rappresentanza tra i lavoratori che originariamente l'avevano seguito. Una sconfitta totale, di metodo e nel merito, che il sindacato autonomo tenta di nascondere provando a intestarsi risultati mai raggiunti».
Una precisazione importante, dal punto di vista dell’azienda, nel quadro della gestione delle relazioni sindacali. Che non distoglie dal punto centrale della vicenda: alla fine i diritti dei lavoratori sono stati riconosciuti.

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