Si scrive Nadef, si legge “soldi disponibili per la manovra”. La Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, che il Consiglio dei ministri approverà mercoledì, definirà il perimetro della legge di bilancio, con i piani previsionali di entrate e spese per il 2024. L’ipotesi è di fissare l’asticella del deficit attorno al 4 per cento, con una crescita del Pil dell’1 per cento: numeri che permetterebbero una finanziaria da 20-25 miliardi.

Ogni anno, con il finire dell’estate, si sente parlare in modo insistente di Nadef, che il governo deve presentare al parlamento entro il 27 settembre. Il documento è importante per il paese, dato che da esso deriva la successiva legge di bilancio. Ma in cosa consiste esattamente la Nadef? Qual è l’iter di approvazione e come si concilia con la manovra finanziaria?

Perché è importante

La Nota di aggiornamento al Def è un documento, previsto dalla legge n. 39/2011, in cui vengono rielaborate le previsioni inserite nel Documento di economia e finanza e aggiornate le stime economico-finanziarie. Il tutto in armonia con gli obiettivi programmatici e tenuto conto delle osservazioni arrivate dall’Unione europea.

A fine settembre la Nadef viene approvata dal parlamento, che adotta una risoluzione al riguardo. A partire dal 2013, gli obiettivi programmatici lì contenuti sono poi ripresi dal Documento programmatico di bilancio (Dpb), che va trasmesso alla Commissione europea e all’Eurogruppo entro il 15 ottobre. La Commissione adotta quindi un parere sul documento entro il 30 novembre.

Il ciclo di bilancio

La presentazione della Nadef rappresenta un passaggio del “ciclo di bilancio”, il percorso attraverso cui si elabora e approva il bilancio dello stato. Le fasi principali del ciclo sono due, una programmatica e una attuativa. La fase programmatica si apre entro il 10 aprile di ogni anno con la presentazione, da parte del governo, del Documento di economia e finanza al parlamento. Il Def mostra la situazione economica e finanziaria e gli obiettivi fissati dall’esecutivo.

Entro il 30 aprile, poi, il governo invia alla Commissione il Programma di stabilità e il Programma nazionale di riforma, documenti che fanno parte del Def. All’inizio dell’estate le istituzioni europee esprimono le loro raccomandazioni: è sulla base di queste e di eventuali variazioni economiche che il governo presenta la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza.

I prossimi passi

La fase successiva sarà la “sessione di bilancio”, tramite la quale vengono adottate le norme per realizzare gli obiettivi fissati in precedenza. Entro il 20 ottobre il governo presenta al parlamento il disegno di legge di bilancio, alternando ogni anno tra Camera e Senato (quest’anno l’esame partirà dal Senato). La legge di bilancio deve poi essere approvata entro il 31 dicembre.

In caso di ritardo l’amministrazione dello stato va in esercizio provvisorio, una condizione eccezionale durante la quale non si possono adottare variazioni di bilancio. Per fare sì che le Camere possano approvare un documento così complesso nei tempi previsti, spesso la maggioranza è spinta a forzare la mano ricorrendo alla questione di fiducia.

Anni travagliati

A volte la Nadef va addirittura a sostituire il Def presentato ad aprile: ciò accade quando il quadro economico muta completamente in pochi mesi. Un esempio in questo senso si è avuto durante la pandemia del 2020, con le decisioni dei governi condizionate da una situazione che si evolveva a grande velocità. Il Covid impose interventi pubblici non pianificabili, come il Reddito di emergenza e i decreti Ristori.

Anche l’anno scorso si è avuta una situazione anomala, dato che tra la presentazione del Def e quella della Nadef ci sono state le elezioni politiche. Nel 2022 due diversi governi hanno avuto a che fare con i due documenti: Meloni ha costruito la legge di bilancio partendo dal Def scritto da Draghi e modificato dalla Nadef del governo Meloni.

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