Il governo teme di essere costretto a intervenire per tagliare le accise sui carburanti, ma non sa come fare. La soglia della media del prezzo del greggio che porterà al momento in cui l’esecutivo dovrà restituire per legge ai consumatori parte dell’Iva incassata sui carburanti, attivando il meccanismo della cosiddetta “accisa mobile”, è a un passo. Il ministero dell’Economia, riferiscono a Domani, segue con attenzione la vicenda. Tutti gli introiti di Iva e accise, un tesoretto da oltre 24 miliardi, va a beneficio della legge di Bilancio, e per adesso il Mef non si spinge nemmeno a fare ipotesi su come far tornare questi «extraprofitti del governo», come sono stati definiti giornalisticamente, agli automobilisti.

Intanto, i prezzi di benzina e gasolio continuano inesorabilmente a salire. Oggi, riportava la testata specializzata Staffetta Quotidiana, il prezzo medio della benzina e del diesel ha superato i due euro al servito: rispettivamente 2,108 euro la benzina e 2,022 euro il gasolio.

Il taglio è mobile

Con un decreto varato a gennaio il governo si è impegnato a intervenire per tagliare le accise in misura pari alla crescita delle entrate dell’Iva innescate dall’aumento del prezzo dei carburanti. Un intervento che in base alla legge dovrebbe essere varato di con certo dal ministero delle Imprese e da quello dell’Economia.

Le condizioni prevedono come prezzo medio di riferimento quello del Brent indicato nel documento di economia e finanza: 77,4 euro al barile. Ieri, ha calcolato la Staffetta, il prezzo ancora una volta sopra i 90 dollari del greggio ha fatto arrivare la media dell'ultimo bimestre a 77 euro.

La questione coperture resta centrale, ma a questa si affianca anche un tema di concorrenza. Lo stesso Def, pubblicato a primavera, segnala che «la riduzione delle accise, oltre a essere una misura generalizzata e regressiva da un punto di vista distributivo, tende a provocare distorsioni sia in termini di prezzi relativi dei combustibili fossili, sia in termini di incentivi verso comportamenti virtuosi dal punto di vista ambientale».

L’altra grande incognita è quale sarebbe lo sconto finale. Nel 2008, quando si attivò per la prima volta l’accisa mobile dopo che era stata applicata dall’allora ministro Pier Luigi Bersani (Pd) aveva portato a un taglio di 1,6 centesimi, a cui si aggiungeva la minore Iva, visto che l’Italia la fa pagare sia sul carburante sia sull’accisa. Uno sconto totale di 2 centesimi al litro.

In attesa di capire cosa deciderà il governo, entro il prossimo 27 settembre sarà pubblicata la Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, la Nadef. E il prezzo di riferimento per la media del Brent verrà fissato quasi certamente a un valore più elevato di quello attuale. Lo sconto sul prezzo della benzina perciò potrebbe quindi non esserci proprio.

Voglia di bonus

Assoutenti ieri ha chiesto un taglio immediato: «Il governo deve tagliare da subito le accise in modo da alleggerire i costi dei rifornimenti e calmierare la crescita dei listini al dettaglio», ha detto il vicepresidente Gabriele Melluso. Il rischio «è quello di una nuova ondata di rincari in tutti i settori». Per lui è già ora di usare il gettito aggiuntivo.

In commissione Finanze è partita l’indagine sull’evasione nel settore dei carburanti. Marco Osnato, responsabile Economia di Fratelli d’Italia e presidente della commissione, ha ripetuto a Domani che il suo partito è contrario ai tagli per tutti: «Si valuterà rispetto anche alla puntualità del supporto e a chi è diretto. Noi abbiamo contestato il taglio delle accise di Draghi perché costava molto e andava a tutti, dal più ricco al più povero: se si fa uno sgravio, si fa per chi produce e chi è in difficoltà».

A prescindere dagli interventi sulle accise, il problema dei prezzi finali resta. Urso spinge per un bonus per i carburanti, ma anche in questo caso non è chiaro come dovrà essere coperto.

Sul punto, dopo essere stati interpellati da Domani, il Mimit risponde di chiedere al ministero dell’Economia, e il Mef rimanda al Mimit. Fondamentale sarà anche individuare la platea dei beneficiari. Da questo punto di vista infatti il ministro vuole definire in primo luogo un sostegno per i redditi più bassi, ma allo stesso tempo sta studiando una misura per agevolare gli autotrasportatori, nonostante godano già di ampie agevolazioni sul gasolio.

Lunedì il ministro ha incontrato il presidente dell’Antitrust Roberto Rustichelli. L’intenzione è arrivare a una proposta entro il prossimo Consiglio dei ministri.

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