«Iscriviamo i beati Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis nell’Albo dei santi stabilendo che in tutta la Chiesa essi siano devotamente onorati tra i santi». Con questa formula ufficiale, pronunciata in latino, Frassati e Acutis sono stati proclamati santi da Papa Leone XIV all’inizio della messa di questa mattina in piazza San Pietro.

Quasi 70 mila i fedeli accorsi in piazza per assistere alla canonizzazione dei beati. 

«Pier Giorgio e Carlo hanno vissuto l’amore per Gesù Cristo soprattutto nell’Eucaristia ma anche nei fratelli e nelle sorelle. Hanno amato Cristo nei poveri», ha detto il pontefice nel corso della sua omelia. 

In effetti le vite di Acutis e Frassati – il primo morto a soli 15 anni e il secondo a 24, entrambi per malattie inattese e fulminanti – sono state intrise di impegno sociale e attenzione per gli ultimi. Un esempio per molti.

«I santi Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis sono un invito rivolto a tutti noi, soprattutto ai giovani, a non sciupare la vita, ma a orientarla verso l'alto e a farne un capolavoro», ha continuato papa Prevost nell’omelia. E ancora: «Ci incoraggiano con le loro parole: “Non io, ma Dio”, diceva Carlo. E Pier Giorgio: “Se avrai Dio per centro di ogni tua azione, allora arriverai fino alla fine”. Questa è la formula semplice, ma vincente, della loro santità. Ed è pure la testimonianza che siamo chiamati a seguire, per gustare la vita fino in fondo e andare incontro al Signore nella festa del Cielo», ha concluso il pontefice.

Acutis e Frassati sono dunque i primi santi proclamati da papa Leone XIV:  due giovani, due laici. In piazza San Pietro presente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Chi era Carlo Acutis

ANSA

Nato a Londra nel 1991 ma cresciuto a Milano, Acutis era uno studente brillante, appassionato di informatica, sport e videogiochi. «Fin da bambino – ha ricordato la madre – non mancava mai un appuntamento con la Messa quotidiana e il Rosario. Per lui l'Eucaristia era l'autostrada verso il Cielo».
La sua capacità di utilizzare internet per evangelizzare, creando una mostra sui miracoli eucaristici tradotta in decine di lingue e diffusa in tutto il mondo, rappresenta ancora oggi un segno profetico per la Chiesa. Il cammino verso la canonizzazione è stato segnato dal riconoscimento di due miracoli attribuiti alla sua intercessione. Il primo riguardava la guarigione inspiegabile di un bambino brasiliano, affetto da una grave malformazione pancreatica, che dopo la preghiera a Carlo venne dichiarato completamente guarito dai medici. Il secondo è stato il caso di una giovane donna guarita da una malattia invalidante che le impediva di camminare normalmente. Dopo aver pregato davanti alla tomba di Acutis ad Assisi, la ragazza si è alzata senza alcun dolore, suscitando lo stupore di familiari e medici.

Chi era Piergiorgio Frassati

Piergiorgio Frassati rimane una delle figure più luminose e attuali del laicato cattolico del Novecento. Nato a Torino nel 1901 da una famiglia borghese –  il padre Alfredo era senatore del Regno e direttore della Stampa –  scelse di vivere la sua giovinezza non all'insegna del privilegio, ma del servizio. Studente di ingegneria mineraria, amante della montagna, dell'amicizia e della vita semplice, Frassati spese i suoi pochi anni tra lo studio e l'impegno instancabile a favore dei poveri, che visitava regolarmente nei quartieri popolari e negli ospedali.
La sua spiritualità laicale, radicata nell'Eucaristia e nella preghiera, si tradusse in un impegno sociale e politico contro ogni forma di ingiustizia. Frassati non ebbe mai paura di esporsi in prima persona, neppure in un periodo difficile per l'Italia segnata dall'ascesa del fascismo. 
 

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