Il papa sta muovendo i primi passi per disegnare una curia che corrisponda alla propria idea di governo, agisce discretamente Leone XIV, senza lasciare nulla al caso. Così la prima “vittima eccellente” della riorganizzazione voluta dal pontefice è stata padre Enzo Fortunato, francescano conventuale di Assisi, proveniente da una lunga esperienza nella comunicazione come capo ufficio stampa del sacro convento; papa Francesco, negli ultimi mesi di vita, lo aveva chiamato a capo del Pontificio Comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini, organismo che rientrava addirittura nella Curia romana, dipendeva direttamente dal pontefice, e veniva dotato di una propria autonomia finanziaria.

Nell’apposito statuto infatti si leggeva fra le altre cose che: «Il Pontificio Comitato può ricevere le libere elargizioni, che provengono da persone o enti, comprese le fondazioni all’uopo costituite, per sostenere le spese necessarie» al funzionamento dell’organismo stesso.

Tuttavia, nella giornata di mercoledì, la Sala stampa della Santa Sede ha diffuso un comunicato nel quale si leggeva: «Il santo padre Leone XIV, nell’udienza concessa al sottoscritto Sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato il giorno 6 agosto 2025, ha disposto di collocare il Pontificio Comitato per la giornata mondiale dei bambini all’interno del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita. La superiore disposizione si notifichi alle due Istituzioni interessate al fine di provvedere alle operazioni di passaggio».

In sostanza il sostituto monsignor Edgar Peña Parra, ha dato notizia della decisione di papa Prevost. E pure questo è stato un segnale importante: la Segreteria di Stato, infatti, sembra riprendere in tal modo la guida della macchina vaticana, sia pure sotto la supervisione del pontefice. Con papa Francesco, la Segreteria di Stato aveva, al contrario, sofferto di un certo ridimensionamento, anche a causa delle vicende processuali che l’avevano vista coinvolta. 

Cancellato il comitato

Di fatto, il pontificio comitato istituito da Bergoglio nel novembre del 2024, viene ridotto a ente all’interno del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, dal quale dipenderà per ogni esigenza e iniziativa. Da tener presente che il dicastero in questione, è guidato da un cardinale statunitense il cui ruolo è cresciuto all’interno della curia già sotto Francesco, si tratta di Kevin Farrell; nominato cardinale camerlengo da Bergoglio, è anche a capo di due importanti organismi: il Comitato per gli investimenti della Curia vaticana, che si occupa di supervisionare le operazioni finanziarie del Vaticano sotto il profilo etico e della redditività, e la Commissione per le materie riservate, che decide su quali accordi di tipo economico della Segreteria di Stato e del Governatorato la Santa Sede può mantenere il segreto.

Farrell, insomma, che però ha già compiuto 77 anni, è una delle personalità che riassume in sé un grande potere nella Curia romana, segno che entrambi i papi venuti dalle Americhe, hanno riposto nella sua esperienza una certa fiducia.

Per quel che riguarda padre Fortunato, invece, va ricordato che se da una parte è stato esautorato, dall’altra resta alla guida della comunicazione della basilica di san Pietro; quest’ultima del resto, è posta sotto la responsabilità del cardinale Mauro Gambetti, francescano conventuale anch’esso, e Custode del Sacro Convento di Assisi dal 2013 al 2020.

Appalti e trasparenza

Nel frattempo, dal Vaticano, è giunta un’altra notizia importante che rappresenta un ulteriore tassello della riforma economica: è stato infatti pubblicato il Regolamento di attuazione del Motu Proprio «Per meglio armonizzare» relativo alle norme di trasparenza, controllo e concorrenza nelle procedure di aggiudicazione degli appalti in Vaticano, firmato dal prefetto per la Segreteria per l’economia, il laico Maximino Caballero Ledo.

Il motu proprio è stato pubblicato nel gennaio del 2024, ma il regolamento attuativo era il segmento che mancava alla riforma avviata da Bergoglio. Nel testo si stabiliscono norme precise circa la trasparenza nell’assegnazione degli appalti, il rispetto della concorrenza, i controlli per scongiurare ogni tipo di conflitto d‘interesse o favoritismo.

Infine, il papa sta cercando di ricucire i rapporti con la macchina curiale dopo lo sfilacciamento della stagione bergogliana; per questo, fra le altre cose, attraverso un Rescritto, frutto di un’udienza con il prefetto della Segretaria per l’economia Caballero Ledo, il papa dava il via libera a una serie di aggiornamenti del welfare d’Oltretevere fra i quali spiccava una nuova norma in base alla quale si stabilivano cinque giorni di permesso retribuito per i neo-papà.

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