«La politica è meme e sangue. Qui troverai entrambi». Si presenta così la pagina Facebook e Instagram “Aggiornamenti quotidiani dalla Terza Repubblica” (Aqtr), canale satirico che con lo strumento dei meme aiuta la politica ad arrivare al grande pubblico.

I meme, del resto, sono ormai divenuti un linguaggio a tutti gli effetti: partono da un’idea che può prendere la forma di una fotografia, un video, un disegno. «Il meme ha la capacità di comunicare in pochi secondi un concetto che altrimenti si spiegherebbe in dieci righe», spiega il fondatore di Aqtr, Mattia Angeleri, 26 anni.

«Sui social la soglia di attenzione non supera i tre secondi e per questo il meme è uno strumento forte. Una bomba a orologeria che bisogna saper usare», dice, sottolineando che, oltre al concetto, anche la parte grafica è importante. Angeleri racconta che ha ricevuto commenti da diverse persone che si sono «appassionate alla politica guardando i contenuti della pagina e hanno iniziato ad approfondire. Per me questa è la vittoria più grande, perché la ferita della nostra democrazia è l’astensionismo», dice.

La comunicazione e la rete sono parte integrante della politica, ma alcuni partiti, soprattutto nell’ala di centrosinistra, «non hanno compreso a pieno il potere che può avere questa nuova forma di comunicazione», continua Angeleri. Il progetto, nato nel 2018, sta crescendo, soprattutto su Instagram dove i follower hanno superato quota 103mila, di cui 4mila hanno iniziato a seguire il profilo la scorsa settimana, durante l’elezione del presidente della Repubblica. Su Facebook invece i mi piace sono 162.278.  

L’origine

L’esperienza di Atqr è nata dopo le elezioni politiche del 2018. Il Movimento cinque stelle ha ottenuto il 32 per cento e Luigi Di Maio, in conferenza stampa, annuncia l’inizio «della terza Repubblica e la terza sarà finalmente la Repubblica dei cittadini italiani», dice l’ex leader del movimento. Nessuna forza politica ha ottenuto la maggioranza e il periodo di consultazioni è durato quasi tre mesi. 

«Mi è venuta questa idea. Il format non era nuovo, ma scrivevo quotidianamente sulla pagina Facebook che la terza repubblica non era ancora iniziata», racconta il fondatore. È stato poi scelto Giuseppe Conte come presidente del Consiglio, «ero arrivato a 30mila follower su Facebook», continua Angeleri, «e avevo fatto un sondaggio – sulla linea dei Cinque stelle che chiedevano tutto direttamente al popolo – per capire se ci fosse l’idea di continuare o di concludere l’esperimento».

Il progetto è quindi proseguito e si è formata una squadra più corposa. Sono sette i ragazzi e le ragazze che creano contenuti per Atqr, sparsi in tutta Italia, e collaborano da quasi quattro anni. Gli spunti arrivano principalmente dai trend topic della giornata, che suggeriscono dove si sposta l’attenzione pubblica, ma anche dalla community.

il pubblico

I profili hanno migliaia di follower: «La crescita però è stata abbastanza lineare», spiega Mattia Angeleri. «Io ho questa convinzione», continua «una crescita lenta porta le persone ad affezionarsi alla pagina. E chi arriva resta, e porta anche altra gente», precisando che la crescita giornaliera è mediamente di 150 o 200 follower. Secondo il fondatore la forza di questa esperienza risiede proprio nella community

satira e divulgazione politica

I partiti hanno diversi approcci alla comunicazione, soprattutto a seconda dell’orientamento. Angeleri sottolinea come il centrosinistra sia indietro a livello comunicativo rispetto al centrodestra: «La destra investe somme di denaro significative su queste forme di comunicazione. I Cinque stelle hanno sempre investito sugli strumenti di comunicazione. L’ala di centrosinistra invece se ne sta completamente disinteressando». 

Citando il libro di George Lakoff, Non pensare all’elefante, Angeleri ricorda che «le persone riescono ad assimilare concetti nel momento in cui questi vengono inseriti all’interno di cornici a loro conosciute». Spesso l’ala conservatrice è quella più presente sui nuovi strumenti di comunicazione, anche se in senso critico: dicendo “Non pensare all’elefante”, l’elefante viene evocato. E i meme, secondo Angeleri, hanno la stessa capacità: «Noi in piccolo stiamo cercando di creare una cornice culturale che si opponga a quell’idea, che abbia un connotato positivo e che non cerchi di andare a rincorrere quello che fanno la destra, le correnti populiste e sovraniste. Vogliamo dare una narrazione alternativa».

C’è però un rischio nell’uso dei meme e nel loro essere virali: la banalizzazione e la ridicolizzazione. Ma secondo il fondatore di Aqtr il problema non è il meme ma l’utilizzo che se ne fa. «La spettacolarizzazione della politica non nasce con il meme. Se viene usato per veicolare concetti, con finalità corrette, non genera ridicolizzazione», dice. Ma se l’obiettivo del meme è distruttivo, «è chiaro che il rischio di distruggere le persone c’è».

come nasce un meme

«Alcune figure politiche sono per natura “memabili”», scherza Mattia Angeleri. Altre invece lo diventano nel tempo. Porta infatti l’esempio del segretario della Lega, Matteo Salvini, che nella sua vita politica si è contraddetto innumerevoli volte, risultando facile fare ironia sul personaggio. 

Atqr ha poi dato un grande contributo a rendere Sergio Mattarella il presidente della Repubblica protagonista dei meme, che secondo il fondatore «possono essere utilizzati per creare un flusso mediatico attorno a un personaggio, senza screditarlo, rendendo questa figura ancora più pop e popolare». Angeleri vede nella rielezione di Mattarella una sconfitta per tutti i partiti politici. 

La pagina ha poi introdotto le “meme storie”, «molto efficaci a livello comunicativo», dice.

Tra i meme più noti della pagina, quello che sostituisce i protagonisti della serie televisiva Friends con i politici italiani, che ha portato circa 40mila follower in più alla pagina Instagram. O ancora, un altro contenuto che ha portato visibilità alla pagina, il discorso dell’ex premier Conte, il 20 agosto 2020, durante la crisi di governo del Conte I immaginato su Pornhub.

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