«Non ho mai detto che stavo dando la verità su Ustica. Ho portato avanti l’ipotesi ritenuta più credibile tra quelle formulate. Il mio obiettivo era provocare un avvicinamento alla verità». Giuliano Amato chiarisce così la sua posizione dopo le polemiche suscitate dall’intervista pubblicata sabato su Repubblica.

In questa sede Amato aveva detto che il Dc9 era stato abbattuto da un caccia francese che voleva colpire un aereo su cui viaggiava il leader della Libia Muammar Gheddafi, scampato però all’attacco forse grazie a un avvertimento di Craxi. «Il piano prevedeva di simulare un’esercitazione della Nato, con molti aerei in azione, nel corso della quale sarebbe dovuto partire un missile contro il leader libico: l’esercitazione era una messa in scena che avrebbe permesso di spacciare l’attentato come un incidente involontario», aveva dichiarato.

Sull’eventuale ruolo di Craxi è stato però commesso un errore. «Inizio ad avere una certa età e ho ammesso che non sono in grado di dire se l’errore l’ho fatto io o se lo fece chi mi disse che Craxi informò Gheddafi. È un fatto però che lo informò nel 1986». Per quanto riguarda invece la tesi della responsabilità francese non è una novità, era stata sostenuta già 15 anni fa da Cossiga, che all’epoca della strage era presidente del Consiglio.

Le motivazioni

Tra secondi e terzi fini, vantaggi e svantaggi personali, tante sono state le tesi diffuse in questi giorni sul tempismo dell’intervento. «Una persona a 85 anni comincia a pensare se c’è qualcosa di incompiuto che può provare a completare» e pare che la morte di Andrea Purgatori sia stato uno degli input che ha portato Amato a prendere questa decisione.

Riguardo ai rapporti con la Francia Amato dubita che si potrebbero creare degli attriti: «La Francia di oggi è governata da persone adatte a occuparsi del passato con una libertà che quelli della mia generazione o di quella intermedia non hanno. Chiedo a Macron di occuparsene, se dimostra che è infondata è la cosa migliore, se risulta fondata deve chiedere scusa». L’intervento francese sarebbe fondamentale per chiarire se fu da navi francesi e dall’aeroporto di Solenzara, in Corsica, che partì l’aereo francese ritenuto responsabile.

© Riproduzione riservata