Il capoluogo d’Abruzzo, con a capo il sindaco Pierluigi Biondi, ex di Casa Pound e fedelissimo di Giorgia Meloni, è finito sotto la scure dell’Autorità nazionale anticorruzione e della Corte dei conti
«Un ricorso così ampio a procedure semplificate, affidamenti diretti e negoziati, in luogo dell’espletamento di procedure aperte, solo sette in ben tre anni, costituisce, quantomeno, l’indice sintomatico di una carenza nella fase programmatoria, quale fase propedeutica nell’affidamento degli appalti pubblici». Con queste parole contenute in una relazione di sei pagine l’Autorità nazionale anticorruzione ha censurato il comportamento tenuto da una delle maggiori stazioni appaltanti del centro Ita



