- «Loro hanno giocato in 12, arbitraggio scandaloso. E l’arbitro dovrebbe chiamarsi Di Brutto». Per dichiarazioni di questo tenore i tesserati del calcio vanno incontro a sanzione sicura. Invece Berlusconi può dire ciò che vuole senza alcun rischio
- Per il Monza è soltanto il patron, finanziatore unico ma con nessun ruolo da amministratore. Il solo Berlusconi presente nell’organigramma del club brianzolo è il fratello Paolo, che però è presidente onorario e non siede nel Cda
- Per le critiche al mondo arbitrale il tecnico laziale Maurizio Sarri rischia multa o squalifica. Invece il “mero proprietario” del Monza è autoimmune essendosi escluso da qualsiasi carica sociale
Un altro legittimo impedimento. Se n’è giovato per l’ennesima volta Silvio Berlusconi, ma in questo caso grazie a una modalità paradossale: non già grazie alla carica che ricopre, ma piuttosto grazie a quella che non ricopre. Lo hanno scoperto gli inquirenti della procura Figc. Che volevano provare a deferirlo per le dichiarazioni rilasciate contro l’arbitro brindisino Marco Di Bello nel post partita di Monza-Udinese dello scorso 26 agosto (vinta 2-1 dalla squadra friulana), ma si sono dovut



