Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie è dedicata alle persone meno note uccise dalla mafia, il numero cresce di anno in anno. A oggi si contano circa 1031 vittime dal 1961 a oggi.

29 settembre 1976, Taurianova è già un paese martoriato dalla violenza delle 'ndrine e delle cosche mafiose, come le vecchie faide tra famiglie rivali; ed è proprio la faida tra le due famiglie Raso-Versace-Avignone e Corica che quel 29 settembre non risparmia neanche il piccolo Rocco, un Corica, di soli sette anni.

Il padre di Rocco, Benito, faceva il commerciante a Taurianova.

Purtroppo di questa vicenda lontana nel tempo non si conoscono molti dettagli come sono scarne le cronache giornalistiche dell'epoca. Si conosce, però, il triste epilogo.

Possiamo provare ad immaginare la matrice dei dissapori che scorrevano fra le due famiglie coinvolte in questa vicenda; forse uno aveva pestato il piede all’altro, forse l’altro aveva cercato di imporre qualcosa al primo, o forse (ipotesi più accreditata) c’erano in ballo interessi di carattere economico.

La mattina del 29 settembre del 1976 il piccolo Rocco è in macchina insieme al padre Benito, che ferma l’auto e scende un attimo, lasciando il piccolo da solo a bordo.

Contemporaneamente dei giovani, che non verranno mai identificati, muniti di lupare sono pronti all’agguato.

In un attimo la ‘ndrangheta aggiunge due nuovi nomi alla lista delle sue vittime, tra cui quello di un piccolo innocente, un bambino di soli sette anni: Rocco, che non risparmiano neanche una volta morto, sfigurandogli il piccolo viso a colpi di pallottole.

Il piccolo non è solo una vittima innocente, ma è anche uno dei e delle tante dimenticate vittime della mafia, di quelli che se li cerchi non li trovi, e se lo chiedi nessuno lo sa.

Nessuno, un altro nessuno.

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