Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie è dedicata alle persone meno note uccise dalla mafia e il cui numero cresce di anno in anno. Dal 1961 si contano circa 1031 vittime innocenti.

Ci sono vittime famose e vittime dimenticate, ci sono quelli che si ricordano sempre e quegli altri che non si ricordano mai. Uomini e donne, vecchi e bambini, uccisi dalle mafie in ogni angolo d'Italia. È un elenco lunghissimo, nomi sconosciuti, dolorose vicende sepolte.

Da oggi e per una quindicina di giorni il nostro Blog Mafie dedica a loro la nuova serie. Articoli scritti dalle ragazze e dai ragazzi dell'Associazione Cosa Vostra, un racconto sulle loro vite e sul perché non ci sono più.

Storie. Quella del foggiano Michele Cianci, caduto durante una rapina in Puglia. O quella di don Cesare Boschin, parroco di Borgo Montello ammazzato in circostanze mai chiarite nell'agro pontino. O quell'altra ancora di Demetrio Quattrone, che aveva denunciato gli affaristi di Reggio Calabria che avevano messo le mani su palazzi e terreni edificabili.
La lista delle vittime è infinita. C'è il poliziotto Natale Mondo, sopravvissuto all'agguato in cui morirono il vicequestore Ninni Cassarà e il suo angelo custode Roberto Antiochia, prima abbandonato dallo Stato e poi assassinato da Cosa Nostra. C'è il piccolo Fabio De Pandi, colpito da un proiettile vagante in uno scontro fra bande di camorristi.

Ci sono anche due esecuzioni. La prima è quella di Leonardo Vitale, il primo pentito dell'era moderna. A metà degli anni Settanta si è presentato alla Questura di Palermo per denunciare quarantadue mafiosi, fra i quali uno sconosciuto - al tempo - Totò Riina. I giudici siciliani lo dichiararono “pazzo” e lo fecero rinchiudere in un manicomio criminale. Appena fu liberato, il boss di Coroleone ordinò subito la sua morte. L'altra esecuzione è quella di Luigi Ilardo, un mafioso della famiglia Madonia che aveva deciso di collaborare con la giustizia e stava fornendo indicazioni utili a un colonnello dei carabinieri per far catturare Bernardo Provenzano. Qualcuno, dentro gli apparati dello Stato, l'ha tradito. E Ilardo è stato fatto fuori.
Questa serie del Blog inizia proprio oggi, 21 marzo, “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”.

Leggi qui tutti gli articoli della serie (elenco in aggiornamento):

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