Dopo le inchieste di Domani Bruno Tabacci ha rimesso le deleghe sull’aerospazio di cui si occupava da sottosegretario alla presidenza del consiglio. Tutto questo dopo che il nostro giornale aveva rivelato l’assunzione del figlio nella società Leonardo, controllata dallo stato, per la quale si occuperò, come stava facendo il padre nel governo, di aerospazio. Una vicenda che aveva sollevato molte critiche e posto una questione di opportunità anche all’interno dell’esecutivo.

Tabacci è stato nominato sottosegretario alla presidenza del Consiglio dal presidente del consiglio Mario Draghi, i due si conoscono dagli anni Ottanta e Tabacci è un suo consigliere economico. Il fatto che il figlio Simone sia stato assunto da Leonardo Finmeccania ha creato non pochi imbarazzi all’interno dell’esecutivo e della maggioranza. Il motivo? Conflitto di interesse palese. Infatti Tabacci padre aveva ottenuto le deleghe governative sulle politiche aerospazioali italiane, comparto fondamentale per l’ex Finmeccanica, curato dalla divisione dove è stato assunto Simone Tabacci, il figlio dell’ormai ex sottosegretario. 

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La decisione di assumere Tabacci junior è stata presa dall’amministratore delegato Alessandro Profumo e dai suoi uomini più fidati, che (come confermano fonti dell’azienda e il curriculum su Linkedin) hanno piazzato il 49enne nella divisione chiamata Chief strategic equity officier, oggi guidata da Giovanni Saccodato. Un ufficio-chiave della multinazionale, dove si coordinano tutte le partecipazioni e delle joint venture strategiche della spa romana di Piazza Montegrappa. 

Dopo la pubblicazione dell’inchiesta di Domani era intervenuto anche il ministero dell’Economia, senza troppo clamore. Leonardo infatti è quotata, ma è controllata proprio dal ministero dell’Economia e delle Finanze guidato dal fedelissimo di Draghi, Daniele Franco.  Franco sarebbe intervenuto, era emerso da alcune ricostruzioni, di chiedere come si è svolta la selezione, e perché – nonostante Tabacci junior abbia preso le deleghe sullo spazio – il figlio del politico sia entrato a luglio proprio nel dipartimento che si occupa, oltre all’equity, di business dello spazio.

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Non è dato sapere se Leonardo nella persona del suo amministratore delegato Profumo abbia già fornito queste risposte al governo. Di certo c’è che Tabacci padre ha rimesso le deleghe per quel settore i cui interessi confliggono con il nuovo ruolo del figlio in Leonardo. E non solo. Perché in una seconda puntata dell’inchiesta avevamo svelato come sempre Tabacci si stava muovendo per far assumere il tesoriere di partito, Centro democratico, nell’Agenzia spaziale italiana. Tabacci si è infatti adoperato nelle scorse settimane affinché l’Agenzia spaziale italiana assegnasse un progetto di ricerca da 80 mila euro l’anno al capo della sua segreteria tecnica, che è pure tesoriere del suo partito.

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Il passo indietro di Tabacci sulle deleghe del conflitto di interesse è statao comunicato con una nota in tarda serata da palazzo Chigi, in cui spiega che comunque il sottosegretario si occuperà di programmazione degli investimenti pubblici: «Bruno Tabacci, ha rimesso nelle mani del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, la delega allo Spazio e all’Aerospazio. Il presidente Draghi, prendendo atto dell’irrevocabilità della decisione del sottosegretario Tabacci, gli ha confermato fiducia e stima, invitandolo a proseguire nel lavoro di delegato al coordinamento della politica economica e alla programmazione degli investimenti pubblici di interesse nazionale e di segretario del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile»

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