Oggi alle 16, nella chiesa di Santa Giustina a Padova, si è tenuto il rito per i tre militari. È stato trasmesso in diretta nazionale mentre in tutta Italia è stata posta la bandiera a mezz’asta e osservato un minuto di silenzio nelle scuole
Un lungo applauso ha accolto nello spiazzo della chiesa di Santa Giustina a Padova i feretri dei tre carabinieri uccisi il 14 ottobre nell’esplosione di Castel d’Azzano durante un’operazione di sfratto.
Al funerale di Stato erano presenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia e dal sindaco di Padova Sergio Giordani. In chiesa anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e la maggior parte dei rappresentanti del governo. Presenti il ministro della Difesa, Guido Crosetto, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il presidente della Camera Lorenzo Fontana e il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Presente anche la segretaria del Pd Elly Schlein accompagnata dall'europarlamentare Alessandro Zan.
Ad accogliere le salme dei tre carabinieri, Valerio Daprà, Davide Bernadello, Marco Piffari, c’erano i familiari, i vertici dell'Arma e i colleghi, tra cui alcuni militari che erano assieme a loro a Castel D'Azzano, con evidenti segni delle lesioni subite nello scoppio. Nel sagrato è stato schierato il picchetto d'onore di tutte le forze dell'ordine e dell'esercito.
«La vittoria sul mondo e sul male è anche l'amore di chi serve la patria, cioè il prossimo, garantendo la giustizia, il bene comune, la stabilità delle istituzioni preposte a custodire nell'ordine e nell'armonia la comunità umana». Queste le parole dell'arcivescovo Gian Franco Saba, Ordinario militare per l'Italia, nell’omelia durante i funerali. «I nostri fratelli hanno seguito la via del servizio per il bene comune. Nel loro incontro con Cristo si saranno specchiati in Lui vedendo così che il volto bello dell'umanità sta nel servire il prossimo».
La camera ardente
La camera ardente è stata aperta tra ieri e oggi fino alle 14. Fin dalle prime ore c’è stato un incessante omaggio di cittadini e istituzioni, in totale più di duemila persone. Il candidato di centrodestra per le elezioni regionali del Veneto, Alberto Stefani, e il candidato del centrosinistra, Giovanni Manildo, hanno annunciato che tutti gli eventi di oggi della campagna elettorale verranno sospesi. Entrambi saranno presenti ai funerali.
Bandiere a mezz’asta
Oggi in tutte le scuole italiane si è tenuto un minuto di silenzio in memoria delle tre vittime. «Il loro sacrificio, che onoriamo con commozione, ci ricorda che la nostra democrazia si fonda sul rispetto della legalità. L'Arma ne è ogni giorno un baluardo e un presidio», ha dichiarato il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara.
In tanti palazzi delle istituzioni italiane oggi le bandiere sono a mezz’asta, anche a Palazzo Chigi. «Oggi l'ultimo saluto a Davide, Marco e Valerio: tre carabinieri che hanno servito l'Italia con onore e dedizione fino all'ultimo istante. Il loro coraggio, il senso del dovere e l'esempio che ci lasciano non saranno dimenticati», ha scritto sui social Meloni.
Alla fiaccolata duemila persone
La celebrazione dei tre carabinieri, Davide Bernardello, Valerio Daprà e Marco Piffari, è già iniziata nella sera del 16 ottobre a Castel d’Azzano. Più di duemila persone hanno partecipato a una fiaccolata in loro memoria. Presente anche il vescovo di Verona, monsignor Domenico Pompili: «La morte è sempre oscena e diventa ancora più incomprensibile quando è figlia della violenza». Pompili concelebrerà i funerali di Stato insieme al vescovo di Padova, Claudio Cipolla e all’arcivescovo Gian Franco Saba, ordinario militare italiano.
Alla fiaccolata anche le famiglie delle vittime: «Mio figlio è sopravvissuto in Africa, a Mogadiscio, e poi in Libia, in Afghanistan, ma è venuto a morire qui», ha detto la madre di Pifferi.
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