Nelle scorse ore Fanpage ha pubblicato un’inchiesta, girata con telecamere nascoste, sul mondo dell’estrema destra milanese e sul modo spregiudicato nell’attivarsi per avere fondi di campagna elettorale senza che siano legalmente rendicontati.

Nel video Carlo Fidanza, europarlamentare e capo delegazione di Fratelli d’Italia, parla del candidato sindaco della sua coalizione Luca Bernardo, e prende in giro Paolo Berizzi, giornalista sotto scorta perché minacciato dai neonazisti.

Nella stessa serata, Fidanza e Roberto Jonghi Lavarini, che da anni influenza le nomine dei partiti istituzionali di destra, spiegano un modo per dare al partito dei soldi in nero per la campagna elettorale utilizzando delle «lavatrici».

Chi è Carlo Fidanza

Classe 1976, Carlo Fidanza è nato a San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. Ha ricoperto vari incarichi in Azione Giovani, il movimento giovanile di Alleanza nazionale, di cui è stato presidente provinciale. È stato capogruppo di Alleanza Nazionale in consiglio di zona 5 a Milano e assessore nel comune di Desio. Dal 2006 al 2011 è stato consigliere comunale a Milano.

Nelle elezioni europee del 2009 è stato eletto europarlamentare per il Popolo della Libertà nella circoscrizione Italia nord-occidentale, ma nel 2012 ha lasciato il PdL ed è stato tra i fondatori di Fratelli d’Italia, il partito promosso da Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Guido Crosetto. Nel gennaio 2013 è stato eletto vice capodelegazione al Parlamento europeo in rappresentanza di Fratelli d’Italia.

In occasione delle elezioni europee del 2014, si è ricandidato al Parlamento europeo nella circoscrizione Italia nord-occidentale, non risultando eletto in quanto FdI non ha superato la soglia di sbarramento. È componente dell’ufficio di presidenza di Fratelli d’Italia, di cui è stato responsabile degli enti locali fino al 2020.

Nel 2018 è stato eletto alla Camera dei deputati nelle liste di Fratelli d’Italia e ha fatto parte della commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni. Si è poi candidato alle elezioni europee del 2019 ed è stato rieletto. A seguito dell’elezione al Parlamento europeo, si è dimesso per incompatibilità dalla carica di deputato nazionale.

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