La divisione di polizia anticrimine di Roma ha eseguito il decreto di confisca di beni, per un valore complessivo superiore ai 20 milioni di euro, nei confronti di tre membri del clan dei Casamonica: Giuseppe Casamonica, suo figlio Guerrino detto Pelè, e Christian, figlio di Ferruccio. Per i tre è stata applicata anche la misura personale della sorveglianza speciale.

  • La confisca di primo grado evidenzia la notevole sproporzione tra i beni e i redditi dichiarati, nonché l’origine illecita dei proventi utilizzati per acquisire il patrimonio oggi confiscato che comprende: due ville con piscina a Roma; un’altra villa a Monterosi in provincia di Viterbo; tre appartamenti tra Roma e provincia; la totalità delle azioni di alcune società; diversi complessi aziendali, tra cui una stazione di servizio con bar tabacchi a San Cesareo (Roma) e un bar tabacchi a Montecompatri (Roma); un contratto di concessione del godimento di un complesso immobiliare; 1 veicolo e oggetti preziosi per un valore di oltre 30mila euro; 10 polizze di pegno per un valore di oltre 30mila euro; disponibilità bancarie per un valore di 65mila euro presso vari istituti di credito.
  • Il tribunale, provata la pericolosità dei soggetti, ha applicato la misura personale della sorveglianza speciale da parte della polizia con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per 3 anni nei confronti di Giuseppe e Guerrino e 2 anni nei confronti di Christian Casamonica.
  • Il 16 giugno 2020 era stato eseguito il sequestro dei beni, disposto dal tribunale di Roma contestualmente a ordinanze di custodia cautelare nei confronti di esponenti appartenenti al clan. Due delle tre ville confiscate sono state assegnate per finalità sociali, la terza è stata affidata all’amministrazione Comunale.

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