Bisognerà aspettare novembre per conoscere se Ciro Grillo e i suoi tre amici, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, andranno a processo con l’accusa di violenza sessuale e atti osceni ai danni di due ragazze, Silvia e Roberta. Oggi si è tenuta la prima udienza per il rinvio a giudizio dei quattro ragazzi, davanti alla giudice per le indagini preliminari del tribunale di Tempio Pausania Caterina Interlandi. La giudice ha rinviato la decisione per novembre, fissando tre udienze per il 5, il 12 e il 26.

Le interviste

A questa prima udienza davanti al gip non c’erano i quattro ragazzi accusati né le due ragazze. Erano presenti solo il procuratore capo Gregorio Capasso e gli avvocati delle difese e delle parti offese. Tra questi c’è Giulia Bongiorno che – insieme al collega Vinicio Nardo – difende Silvia. Bongiorno ha chiesto alla giudice Interlandi di poter utilizzare nel corso del processo le interviste rese alla stampa da alcuni testimoni «da cui risultano delle dichiarazioni rilevanti». La giudice ha accolto la richiesta.

La violenza sessuale ai danni di Silvia sarebbe stata commessa dai quattro ragazzi nella notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019, nella casa in Costa Smeralda di proprietà del fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, padre di Ciro. I quattro ragazzi, diciannovenni all’epoca dei fatti, avrebbero stuprato Silvia e compiuto atti osceni mentre la sua amica Roberta dormiva sul divano, altro fatto che gli contesta la procura sarda. Silvia ha denunciato i fatti otto giorni dopo, a Milano.

Dopo due anni

L’udienza per il rinvio a giudizio per Grillo, Capitta, Corsiglia e Lauria, arriva dopo un’indagine durata quasi due anni. Dopo la richiesta dei magistrati di Tempio Pausania, Beppe Grillo aveva pubblicato un video sulla sua pagina Facebook in cui colpevolizzava la vittima e che ha destato molte polemiche, anche politiche. La famiglia di Silvia, dopo l’uscita del fondatore del Movimento 5 Stelle, si è espressa pubblicamente per la prima volta, rompendo un silenzio tenuto per oltre un anno e mezzo.

I testimoni

Nelle interviste che verranno acquisite, i testimoni – persone che conoscevano o hanno avuto contatti con Silvia e Roberta nei giorni successivi le violenze che avrebbero subito – fanno alcune affermazioni che contrastano in alcuni punti con le dichiarazioni rese successivamente ai magistrati. 

Le difese dei quattro ragazzi hanno chiesto invece la possibilità di utilizzare alcuni file audio e alcuni messaggi presenti nei cellulari delle ragazze: avranno tempo fino al 20 ottobre per proporre al giudice, insieme alle difese, quali parti sono rilevanti.

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