Si estendono le indagini della procura di Napoli sui concorsi truccati per entrare nelle forze armate e nella polizia penitenziaria che già lo scorso luglio avevano portato all’arresto di due agenti. Altre 14 persone sono state arrestate il 17 novembre. Per loro il reato ipotizzato è quello di corruzione.

Tra gli indagati ci sono anche pubblici ufficiali, come Aniello Aversano, assistente capo della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, e Giorgio Spina, caporal maggiore dell’esercito italiano in servizio a Maddaloni.

Tutti gli indagati avrebbero fatto da «intermediari dei rapporti corruttivi finalizzati all’indebito superamento delle prove concorsuali». Le 14 misure cautelari fanno seguito agli arresti di Errico Spena e Maurizio Russo, sovrintendenti e coordinatori in servizio presso il provveditorato per l’amministrazione penitenziaria, arrestati lo scorso luglio.

Le indagini

Spena e Russo sono stati arrestati in flagrante perché sorpresi, all’interno degli uffici di una organizzazione sindacale, a ricevere una mazzetta di 8mila euro. È da questo episodio che sono partite le indagini della procura di Napoli per fare luce su una serie di episodi che si sono verificati tra la fine del 2020 e la prima metà del 2021.

Secondo gli inquirenti, tutti gli indagati avrebbero promesso e messo in atto, in cambio di mazzette, agevolazioni per superare le prove psico-attitudinali previste nei concorsi per entrare nelle forze armate (carabinieri, esercito e aeronautica militare) e nella polizia penitenziaria.

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