A tre anni di distanza dall’inizio della pandemia da Covid-19, la guardia di Finanza ha avviato le notifiche degli avvisi conclusivi delle indagini per i reati di epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo, rifiuto di atti di ufficio nei confronti di venti persone. Tra queste ci sono: l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana e il suo ex assessore al Welfare, Giulio Gallera.

Sono indagati anche diversi dirigenti del ministero della Salute: il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro; il coordinatore del primo Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo; l’allora capo della Protezione civile Angelo Borrelli e il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli. Per l’ex premier Conte e l’ex ministro della Salute Speranza si prepara la trasmissione degli atti al Tribunale dei ministri.

L’indagine

L’inchiesta, guidata dal procuratore aggiunto Maria Cristina Rota e dagli inquirenti della Guardia di finanza, si concentra sulla gestione delle prime settimane della pandemia. Nello specifico gli inquirenti cercano di far luce sul mancato aggiornamento e la mancata attuazione dei piani pandemici a livello nazionale e regionale, ma anche sulla decisione di non istituire la zona rossa nei comuni di Alzano lombardo e Nembro a fine febbraio 2020. Nella Bergamasca l’eccesso di mortalità fu di 6.200 persone rispetto alla media dello stesso periodo degli anni precedenti.

Domani aveva già anticipato alcuni documenti al vaglio dell’inchiesta, tra questi c’è una mail inviata il 26 febbraio del 2020 da Bergamo e diretta ai vertici della sanità regionale che dava conto della preoccupante diffusione dei contagi nell’area della Val Seriana. A quella mail, però, non è seguita alcuna decisione da parte dell’allora giunta guidata dal presidente leghista Attilio Fontana. Un ritardo che potrebbe aver contribuito alla rapida diffusione dei contagi nella zona.

Le parole di Conte

«Apprendo dalle agenzie di stampa notizie riguardanti l'inchiesta di Bergamo. Anticipo subito la mia massima disponibilità e collaborazione con la magistratura. Sono tranquillo di fronte al paese e ai cittadini italiani per aver operato con il massimo impegno e con pieno senso di responsabilità durante uno dei momenti più duri vissuti dalla nostra Repubblica», ha detto il presidente del Movimento Cinque stelle Giuseppe Conte.

I legali dei famigliari delle vittime

«Io personalmente, come figlia di una vittima del Covid, sono grata alla Procura di Bergamo per il lavoro immane e puntiglioso che ha fatto in questi tre anni. Insieme al mio team legale e all'associazione dei famigliari delle vittime che noi rappresentiamo, 'Sereni e sempre uniti' non possiamo che esprimere una soddisfazione interiore perché la Procura di Bergamo con questo risultato ha dato onore a tutti nostri cari che non ci sono più e ne ha rispettato i famigliari, ascoltando la loro voce e dando le risposte alle domande che avevano posto già tre anni fa», ha detto a LaPresse, Consuelo Locati, coordinatrice del team legale associazione familiari vittime Covid-19.

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