- Era il 27 dicembre 2020 quando ho fatto il mio primo turno come vaccinatore volontario. Nella grande hall dell’ospedale di Niguarda si vaccinavano i vip, sotto i riflettori e davanti alle telecamere di tutti i tg nazionali.
- Insieme a me, nei primi giorni, si erano offerti come vaccinatori una ventina di altri medici più o meno recentemente pensionati che avevano lavorato in ospedale per decenni.
- Smessi i panni del pensionato per una missione a servizio dello stato, sono stati mesi di grande confusione. Risolta poi con la gioia di chi affronta con il sorriso i pochi effetti collaterali: «I problemi nella vita sono altri».
Era il 27 dicembre 2020 quando ho fatto il mio primo turno come vaccinatore volontario. Nella grande hall dell’ospedale di Niguarda si vaccinavano i vip, sotto i riflettori e davanti alle telecamere di tutti i tg nazionali. Nei sei mesi successivi ho continuato a vaccinare, nell’ordine: tutti i dipendenti dell’ospedale, gli ultraottantenni, i soggetti estremamente fragili (trapiantati, neoplastici, dializzati…), gli ultrasettantenni-sessantenni-cinquantenni-quarantenni, i giovani e i giovanissi



