Nel Lazio sono state aperte oggi le prenotazioni del vaccino contro il Covid-19 per la fascia di età 66-67 anni, sono arrivate già più di 36mila richieste ma si rischia uno stop delle somministrazioni. «Se nelle prossime 24 ore non arrivano i 122mila vaccini di AstraZeneca previsti, siamo costretti nostro malgrado a sospendere le vaccinazioni», ha dichiarato l'assessore alla Sanità della regione Alessio D'Amato.

In regione sono state somministrate finora 1.043.108 dosi su un totale ricevute di 1.149.900, vale a dire il 90,7 per cento di dosi. Quelli prenotati fino a maggio superano il milione. Ma se AstraZeneca non rispetterà i tempi di consegna e il numero di dosi prestabilito ci sarà una battuta d'arresto. Anche i medici di famiglia, infatti, che secondo quanto previsto dal piano vaccinale nazionale dovrebbero somministrare AstraZeneca, «per tutto il mese di aprile hanno somministrato prevalentemente il vaccino Pfizer», per sopperire alla mancanza di altre dosi, ha aggiunto D'Amato. «Mi auguro che tale sospensione venga scongiurata. Abbiamo messo in esercizio una macchina imponente che non deve fermarsi», ha concluso. 

Moderna è arrivato a Roma

Nel frattempo, ieri sera, all'aeroporto di Fiumicino sono atterrate 500mila dosi del vaccino Moderna, che verranno distribuite in giornata. A confermarlo, la Commissione straordinaria Covid-19 che ha dichiarato che saranno «trasferite all'hub nazionale vaccini della Difesa a Pratica di Mare, da dove partiranno le consegne ai punti vaccinali». Si tratta del lotto numericamente più consistente inviato finora da Moderna, che porta il totale somministrato di questo vaccino nel 1° trimestre del 2021 a 830mila dosi complessive.

Anche Zingaretti è preoccupato 

Sulla questione della carenza delle dosi si è espresso anche il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti: «Il problema più grande è quello dei richiami, perché questi sono vaccini che hanno due dosi e quando, come nel Lazio, hai fatto un milione di vaccinati bisogna continuare ma stare anche molto attenti ad avere i magazzini pieni per fare la seconda dose», ha dichiarato in un'intervista a SkyTg24. «Un margine di rischio c'è e bisogna correre, ma con i vaccini - ha continuato Zingaretti - Perché altrimenti arrivare al 90 per cento delle dosi diventa un grande rischio, se dovesse accadere qualcosa rispetto al comportamento delle case farmaceutiche che stanno fornendo il prodotto».

Oltre alle notizie allarmanti, il presidente comunicato che dal 20 aprile partiranno le vaccinazioni con il vaccino Johnson & Johnson in farmacia, secondo quanto previsto dall'accordo del 29 marzo, e che 1.500 farmacie sono già pronte. Non resta che aspettare la consegna delle dosi. 

© Riproduzione riservata