È stato firmato il 29 marzo l'accordo tra governo, regioni, province autonome, Federfarma e Assofarm che consente di somministrare i vaccini contro il Covid-19 anche in farmacia. Sono oltre 19mila le farmacie presenti sul territorio nazionale con circa 70mila operatori pronti a dare il loro contributo dopo aver frequentato il corso di formazione predisposto e realizzato dall’Istituto superiore di sanità. Il Lazio ha annunciato di essere pronto a partire il 20 aprile con il vaccino “one shot” (per cui è sufficiente una dose sola), Johnson & Johnson.

La regione pilota di questa nuova iniziativa è la Liguria, la prima in cui il servizio è già partito. Nel resto d'Italia, come ha cominciato a raccontare Agi, i presidenti e le sezioni locali di Federfarma, hanno cominciato a raccontare gli sviluppi. Ecco il quadro di come si procederà.

Lazio

La seconda regione pronta a partire è il Lazio. Secondo quanto dichiarato dal presidente Nicola Zingaretti, il giorno di inizio sarà il 20 aprile, con 1.500 farmacie già pronte. La prima categoria a essere vaccinata con il vaccino Johnson & Johnson, in arrivo il 19 aprile, sarà quella delle persone di età compresa fra i 55 e i 60 anni. Secondo l'accordo, la distribuzione delle dosi spetta alle Asl locali. 

Liguria

Ad annunciare l’avvio delle vaccinazioni in farmacia è stato il governatore Giovanni Toti. I primi che potranno usufruire dei nuovi centri vaccinali sono i cittadini over 70, prenotandosi attraverso gli sportelli del Cup. Le farmacie attive nel progetto nel territorio ligure sono 52 ed effettueranno tra i 2.500 e 3.500 vaccini a settimana, con l'obiettivo raggiungere la soglia degli 80mila vaccini a settimana, insieme al lavoro svolto negli hub, negli ospedali e dai medici di medicina generale. Il 26 marzo, infatti, il governatore ha dichiarato infondate le accuse mosse nei confronti della regione sulla decisione di togliere ai medici di famiglia le dosi di vaccini per trasferirle nelle mani dei privati, farmacisti e hub privati, appunto. Tuttavia, il taglio previsto per il mese di aprile sulle dosi AstraZeneca c'è: si passerà da 89.800 a 26.400 fiale.

Lombardia

I farmacisti della Lombardia hanno preso già accordi con la regione per la somministrazione, ma per l'effettiva operatività mancano ancora, oltre alle dosi in loco, alcuni dettagli a livello logistico. Ma è stato assicurato un numero di inoculazioni di 90mila dosi al giorno, secondo quanto dichiarato da Annarosa Racca, presidente di Federfarma Milano. Molti farmacisti, inoltre, hanno già seguito il corso di formazione Utifar, ma bisognerà capire se sarà sufficiente o se ci sarà bisogno di integrare ulteriormente la formazione con il corso dell'Iss.

Piemonte

Anche le farmacie di Torino hanno accolto positivamente il via libera sul progetto. Sono già 430 i farmacisti che hanno ultimato il corso di formazione per la somministrazione delle dosi, mentre altrettanti sono alla fase conclusiva del corso. Tuttavia, anche in questo caso, si fa largo il dubbio emerso circa la formazione dei farmacisti lombardi. 

Emilia-Romagna

A Bologna, invece, il presidente Massimiliano Fracassi ha detto che in città e provincia sono presenti 425 farmacie. Anche qui, i farmacisti ad aver già seguito il corso dell'Utifa per «farmacisti vaccinatori» lo scorso anno sono duecento. Tuttavia il presidente ha lamentato le troppe «restrizioni» contenute nell'accordo, circa l'idoneità dei locali che potranno essere adibiti a centri vaccinali, in particolare, perché in città si restringerebbe di molto il numero di quelle «più grandi». 

Toscana

Il presidente di Federfarma Toscana, Sergio Bottari, ha spiegato ad Agi che la partenza della somministrazione dei vaccini nelle farmacie non è dietro l’angolo, per via dei molti nodi da sciogliere. Proprio per questo, Bottari ha preferito non esporsi dando una data di partenza. In Toscana ci sono 1.300 farmacie pubbliche e private distribuite sul territorio regionale, di cui oltre un centinaio nel capoluogo. Tuttavia, il problema principale resta anche qui quello degli spazi, essendo presenti in regione molte farmacie storiche.

Campania

I farmacisti napoletani si dicono pronti ad aderire alla campagna vaccinale, in attesa che la sezione locale di Federfarma ultimi l'accordo con la regione. Nel frattempo sono partite le procedure per avviare la formazione dei farmacisti a inoculare i vaccini. Resterebbero ancora da definire tempi e modi con la regione su chi vaccinare, come ricevere e inserire i dati in piattaforma. Ma anche indicazioni logistiche sul rispetto degli spazi a tutela della privacy dei cittadini. L’obiettivo è il coinvolgimento del maggior numero di farmacie. Ma la stima è di arrivare a somministrare 4mila dosi al giorno tra Napoli e provincia. 

Sicilia

A Palermo ci sarebbero, secondo una prima stima, 200 farmacie disponibili. Ma servirà almeno un mese prima dell'effettivo avvio, in attesa del protocollo operativo nazionale. Inoltre, i farmacisti dovranno seguire il corso di formazione previsto dall'Istituto superiore di sanità. La scelta dei locali dipenderà dalla tipologia degli ambienti, ma si potrà effettuare anche all'esterno in gazebo appositamente allestiti. 

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