Lo studio dell’Istituto superiore di sanità (Iss) ha lanciato l’allarme sulla diffusione della variante inglese del Covid-19 in Italia e ha proposto di intervenire immediatamente con nuove misure restrittive per fermare la catena del contagio. 

In particolare, «considerata la circolazione nelle diverse aree del paese», l’Iss ha raccomandato «di intervenire al fine di contenere e rallentare la diffusione della variante UK rafforzando/innalzando le misure in tutto il paese e modulandole ulteriormente laddove più elevata è la circolazione, inibendo in ogni caso ulteriori rilasci delle attuali misure in atto». Secondo lo studio, infatti, la variante inglese «è diffusa nell’88 per cento delle regioni partecipanti allo studio con percentuali rispetto ai casi totali che vanno fino al 59 per cento in alcune aree».

Si tratta di una notizia non positiva visto che, come ricorda l’istituto, «nel contesto italiano in cui la vaccinazione delle categorie di popolazione più fragile sta procedendo rapidamente ma non ha ancora raggiunto coperture sufficienti, la diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità può avere un impatto rilevante se non vengono adottate misure di mitigazione adeguata».

La polemica in Italia

Le misure da prendere per evitare una terza ondata sono al centro del dibattito politico. Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza, ha proposto l’introduzione immediata di un lockdown così da arrestare il contagio e permettere poi una riapertura livello locale in base alla diffusione del virus. La proposta ha scatenato le ire di Italia viva e Lega. Il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, ha attaccato più volte le idee di Ricciardi accusandolo di perseguire la vecchia strategia dell’ex premier, Giuseppe Conte.  

Anche il tema dello sci ha diviso le forze politiche dopo che a distanza di meno di 24 ore alla riapertura degli impianti, il governo ha bloccato tutto su parere positivo del comitato tecnico scientifico. Nel frattempo, un nuovo studio pubblicato sul sito del governo britannico ha reso noto che la variante inglese potrebbe essere più mortale del 70 per cento. 

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