Nelle ultime 24 ore sono stati 19.215 i nuovi tamponi positivi al Covid-19. Crescono sia il tasso di positività (+33,9 per cento in una settimana) sia il numero di ricoveri in terapia intensiva – 11 nelle ultime 24 ore, un aumento del 12,6 per cento in una settimana.  

In aumento anche le persone ricoverate con sintomi, 158 nelle ultime 24 ore, 19,7 per cento in più rispetto allo stesso giorno di una settimana fa. Le vittime sono state 66 in un giorno, mentre una settimana fa erano state 43 (un aumento del 53,5 per cento in sette giorni).

Mentre l’incidenza settimanale del Covid-19 a livello nazionale continua ad aumentare – nella settimana dal 3 al 9 dicembre è stata di 176 persone per 100mila abitanti, contro le 155 per 100mila della settimana precedente – da domani la Calabria raggiungerà il Friuli-Venezia Giulia e l'Alto Adige in zona gialla.

Resta Delta la variante più diffusa

LaPresse

La variante che circola maggiormente in Italia resta ancora la Delta, con la Omicron che per ora non si è diffusa in modo preoccupante nel paese. Un rapporto pubblicato venerdì dall’Health Security Agency della Gran Bretagna mostra come la nuova variante causi un aumento di contagi da Covid-19 da 3 a 8 volte rispetto a quanto accade con la Delta, e sia molto più efficace di quest’ultima nel “bucare” la copertura del vaccino.

In particolare, secondo il rapporto, il ciclo di vaccinazione completo con due dosi di AstraZeneca dopo sei mesi è risultata di efficacia pari allo 0 per cento nel bloccare il contagio di Omicron, e pari al 34 per cento con due dosi di Pfizer.

Anche in questo caso, però, la terza dose riequilibra la situazione, portando i vaccinati al 71 e 76 per cento di copertura. Un valore considerato buono, nonostante non sia il 95 per cento di copertura offerto dalla terza dose nei confronti della variante Delta.

Più di 5 milioni di vaccini nei primi giorni di dicembre

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Nel nuovo monitoraggio c’è anche un nota positiva. È stato superato il target sulle vaccinazioni fissato dal commissario straordinario Francesco Paolo Figliulo per i primi 12 giorni di dicembre. Le stime prevedevano infatti di arrivare a un minimo di 4,6 milioni di dosi somministrate, mentre le vaccinazioni hanno superato i 5 milioni, con una media di 466.322 al giorno. Ieri le dosi di vaccino somministrate sono state 478.058, un dato di gran lunga superiore all’obiettivo minimo di 350mila fissato, soprattutto se si tiene conto che solitamente il sabato si assiste a un calo delle vaccinazioni.

C’è attesa ora per sapere se ci sarà un superamento degli obiettivi anche nei prossimi giorni: Figliulo ha previsto 500mila dosi quotidiane dal 13 e al 17 dicembre, 350mila il 18 e 19 dicembre, di nuovo 500mila dal 20 al 24, e infine 300mila tra i 25 e il 26, per un totale di 6 milioni e 300mila dosi. Mercoledì scatterà l’obbligo vaccinale per il personale scolastico, militari, forze di polizia e del soccorso pubblico, mentre dal 16 dicembre le vaccinazioni saranno aperte a bambini e bambine nella fascia dai 5 agli 11 anni.

Dal 16 dicembre iniziano i vaccini ai bambini

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Le vaccinazioni dei bambini sono una questione importante per il successo della campagna vaccinale in Italia e l’uscita dalla pandemia. L’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità evidenzia, infatti, un forte aumento dell’incidenza nella fascia d’età dai 6 agli 11 anni, e stima un’incidenza superiore ai 250 casi per 100mila abitanti nei bambini fino ai 9 anni. I bambini risultano a oggi i più esposti al contagio, proprio perché non vaccinati, e perché – se sotto i sei anni – sono esonerati dall’obbligo della mascherina, anche a scuola.

Per i bambini l’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, ha approvato il vaccino di Pfizer usato per gli adulti, ma in un dosaggio pediatrico, ovvero con una dose ridotta di due terzi. Il ministero della Salute ha specificato che il vaccino pediatrico risulta efficace al 91 per cento, e sarà somministrato in due dosi a distanza di tre settimane l’una dall’altra. Non si esclude una terza dose, che andrebbe fatta a 28 giorni dalla seconda.

La Società italiana di pediatria ha risposto ai dubbi dei genitori, chiarendo che non vi sono indicazioni farmacologiche o alimentari da tenere d’occhio prima della vaccinazione, e che gli effetti avversi sono «rari e di lieve entità». Anche i bambini che hanno contratto il Covid potranno vaccinarsi, con una sola dose se guariti da meno di sei mesi, altrimenti con due dosi standard.

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