Gli operatori chiedono finanziamenti e sorveglianza epidemiologica costante. Ma rischiano il posto perché la prima ondata di pandemia ha messo in ginocchio il sistema di cura agli anziani
- L’intero comparto è in crisi, conseguenza della prima ondata che ha pesato sui bilanci. Le previsioni indicano perdite di 200 milioni di euro tra mancati ricavi e aumento dei costi.
- I lavoratori chiedono finanziamenti urgenti e protocolli di sorveglianza epidemiologica attiva nelle case di riposo. Screening e test sono lasciati in questo momento alla discrezionalità del gestore privato.
- «Non avere una politica di sorveglianza epidemiologica su quella fascia di popolazione è un rischio per tutti», dice Luca Degani presidente di Uneba Lombardia, che riunisce 400 Rsa lombarde.
«Siamo a rischio collasso»: il mondo delle Rsa (residenze sanitarie assistenziali) lombarde, trasformate in trappole mortali nella prima ondata pandemica, è in allarme. Gli enti gestori delle residenze socio-assistenziali, un comparto che in questa regione assiste un quarto della popolazione nazionale anziana e in situazione di estrema fragilità, sono in piena crisi. Parliamo di strutture che assistono 70 mila persone nella sola Lombardia, a cui vanno aggiunte altre migliaia di pazienti in as
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