Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, torna all’attacco del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, e lo fa partendo dagli scoop di Domani sul fedelissimo di Giorgia Meloni.

Il numero due di via Arenula è imputato per rivelazione di segreto d’ufficio per le informazioni passate al fido Giovanni Donzelli in merito al caso dell’anarchico Alfredo Cospito ristretto al 41 bis.

Durante l’ultima udienza del processo a carico di Delmastro era emersa una vecchia condanna per un reato poi estinto a suo carico, ma il sottosegretario non aveva voluto rispondere alla domanda dell’avvocato di parte civile e chiarire quel trascorso. Di cosa si trattava? Domani l’ha ricostruito chiedendone conto proprio al diretto interessato. Alla domanda se il reato fosse guida in stato di ebbrezza, Delmastro aveva risposto così: «Bravi, scrivetela», con annessa pacca sulla spalla. Una vicenda, svelata dal nostro giornale, e ripresa in aula da Renzi che prima, però, ha attaccato il sottosegretario per la sua posizione sul dossier giustizia. 

«Io individuo la linea forcaiola di questo governo in Andrea Delmastro Delle Vedove, mi divide da lui un’idea di società, di controllo dei detenuti, ma io non contesto il sottosegretario perché è sotto processo, e se farete dimettere Daniela Santanchè non si capisce perché debba restare al governo un altro imputato, ma lui ha già battuto un altro record: è l’unico membro del governo che lavora al ministero della Giustizia da condannato».

Il reato si è estinto per oblazione, «ma lui resta un condannato e io così lo definirò sempre e non ci vuole dire per cosa, sappiamo che non è stato condannato per l’aggressione a un clochard, è stato imputato, processato e assolto. Biella è un posto sfigatissimo per le aggressioni ai clochard, nel 2002 è morto Augusto in circostanze non chiarite, pare ci sarà una serie televisiva a breve. Una vicenda molto seria», dice Renzi.

Il leader di Italia Viva cita poi la misteriosa condanna e le rivelazioni fatte a Domani: «Citando Salvini “lucido o non lucido ti ritiro la patente”, in questo paese se guidi in stato di ebbrezza ti ritirano la patente, ma puoi decidere del futuro della giustizia», ha concluso Renzi. 

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