L’appello alla ministra Locatelli: «Si potrà parlare di concreta inclusione per le persone con disabilità motoria solo quando, al più presto, sarà abrogata la piattaforma CUDE e modificato il regolamento di esecuzione del codice della strada»
Ai fini dell’inclusione sociale delle persone con deficit di deambulazione, è fondamentale l’agevolazione per la circolazione stradale. Orbene, dal 2022, dopo un iter iniziato nel 2020, è in vigore la Piattaforma CUDE, che disciplina l’accesso di persone con disabilità motoria alle ZTL, nei comuni aderenti alla piattaforma ed anche se diversi da quello della propria residenza. Tale normativa è stata introdotta con il decreto legge N. 76 del 16 luglio 2020, poi convertito nella legge 120, approvata l’11 settembre 2020, cui ha fatto seguito, infine, il decreto ministeriale del 5 luglio 2021.
È una legge che, a confronto con altre norme in materia tuttora pienamente in vigore, risulta in realtà addirittura restrittiva, in quanto, in base al decreto ministeriale sopra richiamato, è possibile utilizzare solo due veicoli dei quali bisogna indicare preventivamente la targa; per sostituire uno dei due veicoli, è necessario accedere con spid o cie: oltre a dover disporre di cognizioni tecnologiche, bisogna munirsi anche di un cellulare o di un computer.
Legge, dunque, in letterale contrasto con l’articolo 381 del regolamento di esecuzione del codice della strada e con gli articoli 11 e 12 del decreto 503 del 1996: norme pienamente in vigore - basate su principi di civiltà e solidarietà in linea con la Costituzione - che autorizzano la circolazione stradale delle persone affette da disabilità motoria, su tutto il territorio e con qualsiasi veicolo (quindi senza onere di preventiva indicazione della targa), con l’unico obbligo di esporre nella parte anteriore del veicolo lo speciale contrassegno che attesta la condizione di disabilità.
Tenuto conto della bassa percentuale dei Comuni risultati aderenti alla Piattaforma CUDE – prova evidente dello scarso interesse dimostrato dagli stessi enti locali - il 28 gennaio 2025 è stata approvata in Parlamento una mozione (prima firmataria la Senatrice Paola Ambrogio di Fratelli d’Italia) finalizzata a rendere obbligatoria l’ adesione dei comuni inizialmente prevista solo come facoltativa: non consentendo, la libertà di scelta, di raggiungere lo scopo desiderato dai sostenitori della piattaforma Cude, si pensa di imporre l’obbligo!
Già il 23 febbraio 2023 i ministri Matteo Salvini e Alessandra Locatelli avevano inviato una lettera al presidente dell’Anci, Antonio De Caro, per sollecitare l’adesione dei comuni alla piattaforma Cude (Post del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 24 febbraio 2023). Né può assumere rilievo la disciplina locale, adottata in molti Comuni, che prevede la comunicazione preventiva di due targhe per l’accesso alle ZTL di veicoli al servizio di persone disabili all’interno del Comune: tale disciplina è stata infatti ripetutamente dichiarata illegittima dalla Corte di Cassazione (tra le tante, N. 28144 del 27/9/2022).
L’appello
Da ritenersi vergognosa - nel nostro Stato basato su principi costituzionali di uguaglianza e solidarietà – la disposizione di cui all’ articolo 330, sesto comma, del Regolamento di esecuzione del codice della strada, che pone addirittura a carico della persona disabile le spese per gli accertamenti sanitari ai fini del rilascio o rinnovo della patente di guida: come se la disabilità fosse attribuibile a volontà dell’interessato!!!!!
Gentile Ministra (per le disabilità) Locatelli, si potrà parlare di concreta inclusione, per le persone con disabilità motoria, solo quando, al più presto, ci saranno due interventi:
1) abrogazione della piattaforma CUDE; sono infatti pienamente in vigore quelle specifiche disposizioni, già prima ricordate, che risultano in assoluta sintonia, in particolare, con l’ articolo 3 della Costituzione, secondo cui è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana (rimuovere ostacoli, dunque, non crearli!!!!);
2) modifica del sesto comma dell’art. 330 del Regolamento di esecuzione del codice della strada, eliminando la parte in cui è posto onere economico a carico della persona disabile.
Particolarmente efficace quanto affermato dal Presidente Mattarella in occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità (3 dicembre) del 2024: «L’ affermazione dei diritti delle persone con disabilità è misura della civiltà di un popolo».
*(Già Presidente di sezione della Corte di Cassazione).
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