Dopo gli articoli sul caso Disperatamentemamma, firmati da Selvaggia Lucarelli, ci scrivono la stessa Julia Elle e la sua legale per contestare la ricostruzione del rapporto tra l’influencer e il suo ex compagno Paolo Paone.

Nell’articolo Disperatamente mamma, come e andato a finire il caso di Julia Elle, pubblicato il 2 dicembre 2022 a firma di Selvaggia Lucarelli, si dice che il signor Paone si sarebbe recato alla scuola di Chloe poiché non riceveva pagelle e comunicazioni relative alla figlia.

Si dice anche che la madre avrebbe detto alle maestre che esiste un provvedimento del tribunale. Si dice, infine, che l’avvocato di Giulia Cutispoto (in arte Julia Elle) avrebbe scritto al signor Paone che la bambina «non può frequentarlo perché... arrabbiata per le cose che il padre ha scritto sui social: motivo di derisione da parte dei compagni».

Niente è vero. Infatti, il signor Paone, solo il 16.11.22, ha chiesto alle maestre di Chloe via email di ricevere le comunicazioni riguardanti la bambina.

Prima di allora, il totale disinteresse paterno. Poi il 24.11.22, il signor Paone, senza appuntamento, si è recato alla scuola della figlia.

Le insegnanti, sorprese dall’arrivo del padre mai visto prima, hanno telefonato alla mamma per avere spiegazioni. Giulia ha detto alle maestre che è in corso il procedimento per la definizione delle questioni genitoriali e che il tribunale dovrà verificare l’idoneità paterna.

È dimostrabile, inoltre, che il padre - solo nel novembre 2022 - abbia "eseguito verifiche” e avrebbe scoperto quale scuola frequenta la bambina.

Questo è quello che ha scritto l’avvocato del padre (il 28.11.22): dunque il signor Faone si e disinteressato sempre della quotidianità e della crescita di Chloe, altrimenti, se non altro, avrebbe saputo quale fosse la scuola della figlia.

Le lettere dell’avvocato di Giulia precisano che sarà il tribunale a valutare i genitori e a decidere chi sarà l’affidatario e il collocatario; nell’attesa il padre dovrà evitare di perseguitare la madre, considerata l’inesistenza di alcuna familiarità con la figlia.

Le altre informazioni sono fantasie imbarazzanti della giornalista e, dunque, non risultano nelle lettere dell’avvocato.

Infine, non è vero che il padre non avrebbe dato il consenso per i video e le fotografie di Chloe pubblicate sui social. Il padre, infatti, fino al 19 novembre 2021 è sempre stato d’accordo e lui stesso è stato o fotografo o video maker. Dopodiché non ha mai revocato il consenso, fino all’ottobre 2022.

In conclusione, Giulia respinge qualsivoglia riferimento dell’articolo all’idilliaco rapporto del signor Paone con Chloe (e con Chris), perché categoricamente inveritiero.

Giulia Cutispoto 

Avv. Annamaria Bernardini De Bace 


Gentile avvocato, intanto la pregherei di non etichettare come “ossessioni” il normale lavoro di inchiesta di una giornalista. Riguardo invece le vostre repliche, sottolineo che ho più volte chiesto alla sua assistita di poter avere la sua versione dei fatti, ma si è rifiutata.

Venendo alla sostanza della lettera invece, mi preme sottolineare che quello che lei chiama “disinteresse paterno” fino al novembre 2022 è, secondo Paone, frutto di un preciso disegno della sua assistita di tagliarlo fuori gradualmente dalla vita della figlia, cosa che nei fatti sta avvenendo, visto che gli è impedito di vederla da un mese e mezzo.

Inoltre, il fatto che nell’ultimo anno e mezzo soprattutto la madre si occupasse di comunicare con la scuola e riferisse poi a Paolo i risultati per esempio delle pagelle (pagelle che Paone aveva anche pubblicato sulla sua pagina Instagram), spiega ancor meglio perché Paone ha cercato di avere contatti diretti con la scuola quando sono state interrotte le frequentazioni con la figlia. Salvo poi scoprire che la sua assistita aveva riferito alle maestre di un falso provvedimento del giudice.

Che poi Paone non sapesse quale scuola frequentasse la figlia risulta risulta bizzarro, visto che ha videoregistrato anche molte recite scolastiche ed è per esempio andato alla festa delle lanterne assieme alla sua assistita e suo marito nonché alla recita di fine anno (anche quella registrato).

Infine, Paone ha girato video per poche campagne e non certo per gli innumerevoli adv a cui ha partecipato la bambina e per i quali non ha mai firmato consensi, tanto che numerose aziende, a seguito di diffide, hanno già rimosso spot e foto.

Si ricorda, infine, che l’immagine di Paolo Paone come padre in buona armonia con il nuovo nucleo familiare della sua assistita, è sempre stato raccontato sui social e nei libri proprio dalla sua assistita. La quale, anzi, doveva necessariamente stimarlo molto, visto che gli ha perfino attribuito pubblicamente un paternità non sua. 

Sottolineo comunque che ogni passaggio riferito è stato da me raccontato e verificato con prove documentali e video, sempre nel rispetto della dignità dei minori coinvolti.

Grazie.

Selvaggia Lucarelli 

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