Gli egittologi hanno scritto una lettera in difesa di Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino. Lo hanno fatto dopo le dichiarazioni dell’assessore Maurizio Marrone di Fratelli d’Italia, che al Corriere della Sera ha detto che non lo confermerebbe nel suo ruolo.

quanto detto dal vicesegretario della Lega Andrea Crippa, che ha riesumato la questione del 2018 degli sconti alle coppie di lingua araba e ha chiesto le dimissioni di Greco, accusato di gestire il museo «in modo ideologico e razzista contro gli italiani».

Competenze manageriali

Sono 92 i firmatari, tra cui i membri del Comitato scientifico del museo, Tine Bagh del Comité international pour l’égyptologie (CIPEG/ICOM) e Tarek Tawfik, presidente dell’Associazione Internazionale degli Egittologi, «in rappresentanza dell’intera comunità egittologica internazionale e dell’Egitto».

«Il direttore Greco gode della massima stima e del supporto della comunità scientifica e accademica sia italiana che internazionale», scrivono. In risposta al commento di Marrone sul Corriere, che riconosceva a Greco «doti manageriali non comuni, ma ritengo esistano figure potenzialmente più qualificate», sottolineano che «dirigere un museo come l’Egizio, dopo averlo trasformato in un punto di riferimento del panorama culturale e sociale italiano, non è meramente una questione di capacità manageriali. Queste ultime servono a mettere in atto una visione di lungo termine basata su solide competenze scientifiche e capacità di dialogo».

Meritocrazia ed eccellenza

Il Museo Egizio è considerato il più importante a livello mondiale subito dopo quello del Cairo e nel 2024 festeggerà il bicentenario. Proprio in questo periodo, spiega la lettera, il direttore e il comitato stanno lavorando alle celebrazione dell’anniversario: la richiesta è quella quindi di sostenere il lavoro svolto, anche e soprattutto all’interno delle istituzioni.

Non c’è nelle intenzioni dei firmatari una chiusura al dibattito, ma ricordano alla Lega che va svolto sulla base di «fatti comprovati»: «prima di esternare, andate al Museo Egizio. Entrateci dentro, visitatelo, parlate con chi ci lavora, con chi collabora dall’esterno e con chi lo visita. Toccherete con mano la materializzazione di due concetti spesso usati in maniera alquanto generosa: "meritocrazia" e "eccellenza italiana". Dobbiamo averne tutti cura».

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