- Nella battaglia tra pm che sta spaccando la procura di Milano dopo le motivazioni della sentenza Eni Nigeria, che ha assolto tutti gli imputati, irrompe il ministero di Giustizia, che ha annunciato un’ispezione
- L’ispezione avviata dopo le notizie di stampa sull'iscrizione nel registro degli indagati della procura di Brescia e «alla luce del deposito delle motivazioni della sentenza del Tribunale di Milano»
- In questa intricatissima e delicata vicenda si sta mettendo sotto esame in comportamento tenuto dai pm nella gestione dell’imputato e grande accusatore dei vertici Eni Vincenzo Armanna
Dopo il tempo delle procure arriva quello del Ministero di Giustizia nel caso giudiziario che sta spaccando la procura di Milano e che ruota intorno al processo per corruzione internazionale Eni Shell Nigeria. Con un comunicato molto stringato, il dicastero guidato dalla costituzionalista Marta Cartabia ha annunciato di aver acceso un faro sui magistrati milanesi protagonisti di questa esplosiva questione – Paolo Storari, Fabio De Pasquale, Sergio Spadaro - aprendo un’indagine «preliminare» amm



