la semifinale

Dal Tiki Taka al Tuca Tuca. Italia e Spagna unite dal mito di Raffaella

  • Dai primi anni Duemila i contrasti fra juego e resultadismo hanno visto le due scuole calcistiche nazionali in piena contrapposizione, come a marcare un’irriducibile differenza antropologico-pallonara.
  • Adesso le cose sono cambiate. La Spagna di Luis Enrique è in fase di trasformazione e per il momento non rinnova i fasti del Tiki Taka. L’Italia di Roberto Mancini conquista per la capacità di associare estetica e efficacia.
  • Bello immaginare che il calcio d’inizio potesse darlo Raffaella, icona pop in entrambi i paesi. Il suo Tuca Tuca era un ammiccante invito a piacersi. Ma stasera vincerà quella che sbaglierà di meno.

Diversamente latini ma uniti da Raffa. Nel calcio Italia e Spagna sono storicamente agli antipodi nonostante la comune radice culturale. E negli anni più recenti tale diversità è stata rivendicata da entrambe le parti. Più dagli spagnoli, invero, mentre da parte italiana lo si è fatto quasi per reazione. Eppure stasera a Wembley (ore 21), per giocarsi l'accesso alla finale degli Europei in programma sempre a Londra domenica 11 luglio, si presentano due squadre che per identità calcistica sono

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