- Nel post-partita Leonardo Bonucci ha battezzato la resilienza come qualità tipica del popolo italiano. E così la parola passepartout di questo scorcio di vita pubblica colonizza anche il calcio.
- Una serata trascorsa a preoccuparsi dei falsi nueve spagnoli, ma anche a chiedersi se per caso non lo stia diventando pure Ciro Immobile, pericolosamente prossimo a diventare un altro “generoso Ciccio” Graziani.
- Sul terreno di Wembley abbiamo rivisto le due scuole calcistiche di sempre, coi soliti punti di forza e di debolezza. Con un’Italia che colpisce in contropiede gli spagnoli e il loro calcio barocco. Ma guai a dirlo esplicitamente. Vista l’irritazione di Mancini nel dopo gara.
Hasta la resiliencia, siempre! Quando sul far della mezzanotte Leonardo Bonucci ha piazzato a tradimento la parola passepartout di questo passaggio d'epoca italico abbiamo capito che il percorso della neo-italianità calcistica si è definitivamente compiuto. E il fatto che esso proceda sotto le insegne del termine più orrifico mai sdoganato dal linguaggio pubblico è un potente segno dei tempi. Perché al di là della semifinale degli Europei vinta ai rigori, al di là dell'appuntamento in finale



