Si chiama Football Governance Bill e vuole mettere dei paletti in Premier League sul paracadute economico destinato alle squadre che retrocedono, sulla ripartizione dei diritti tv e sulla presenza di proprietà straniere nei club: si riaccende un faro sull’attenzione verso i diritti umani nei paesi di provenienza dei presidenti. Anche in Francia, in Spagna e in Italia gli esecutivi stanno provando a riformare gli eccessi del pallone
Si chiama Football Governance Bill e vuole mettere dei paletti nel calcio inglese. È da settimane al centro della discussione parlamentare, passando dalla Camera dei Comuni a quella dei Lord, con diciannove emendamenti al disegno di legge proposti da Fair Game, organizzazione formata da 34 club maschili per sostenere un approccio più sostenibile alla gestione del calcio. È l’ultimo puntino su una mappa di interventi sparsi in tutta Europa, manovre statali o governative per disciplinare lo sport



