La propaganda del partito di governo si è messa in moto. E lo ha fatto a Lampedusa, l’isola che per anni è stata oggetto di battaglia politica per la destra italiana. Alle porte d’Italia si è recata ieri una delegazione di Fratelli d’Italia accolta dal sindaco Filippo Mannino.

I nomi erano di peso. Guidati dalla sorella della premier, Arianna Meloni, sull’isola sono arrivati i due capigruppo di Camera e Senato, Galeazzo Bignami e Lucio Malan, oltre a Giovanni Donzelli, Francesco Filini, Sara Kelany e ai vicepresidenti Augusta Montaruli, Salvatore Sallemi, Marco Scurria, con il senatore Raoul Russo.

Per gran parte degli abitanti, la visita ha avuto il sapore dello show: prima l’incontro in Municipio con il sindaco, poi il passaggio al porto per le foto con le motovedette della Guardia costiera e infine la visita all’hotspot di Lampedusa.

«Quasi nessuno sapeva che sarebbero venuti. Gli isolani hanno tanti problemi e non cambia mai niente per loro», dice Totò Martello, capogruppo dell’opposizione in Consiglio comunale.

Dalla visita congiunta di Giorgia Meloni e della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, al centro di contrada Imbriacola del settembre del 2023 la situazione in cui versa l’isola è diversa. Non c’è lo stesso carico di migranti giunti in quell’anno record, ma gli isolani convivono con una sanità disastrata, i prezzi di gasolio più alti rispetto al paese e poche opportunità per i giovani.

Oltre i dati

Poco prima dell’incontro con la capitaneria di porto, al molo Madonnina sono sbarcati oltre trecento migranti. La maggior parte di loro sono partiti dalla Libia e dalla Tunisia. Sessantasette sono stati spostati nell’hotspot prima della visita dei parlamentari, che hanno visto le condizioni in cui versano all’interno della struttura 221 persone.

La Croce Rossa, che ha in gestione contrada Imbriacola, assicura che in poco più di 24 ore chi arriva al centro viene trasferito altrove. Da quando l’organizzazione ha in gestione l’hotspot sono stati accolti 144.641 migranti. Dall’1 gennaio di quest'anno al 31 maggio, sono arrivati a Lampedusa 18.035 migranti, un 25,3 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2024.

Un aumento dovuto ai flussi provenienti dalla Libia, ora ripiombata nel caos dello scontro tra milizie, ma molto lontano dai numeri del 2023: complice anche la prassi del governo di assegnare porti lontani alle navi della società civile che prestano soccorso, porti che possono trovarsi fino a quattro giorni di navigazione.

Senza contare gli accordi firmati con i paesi nordafricani che hanno portato a un controllo delle frontiere a discapito di violazioni dei diritti dei migranti, come documentato da inchieste e testimonianze.

Sanità e turistificazione

Se “l’emergenza migranti” non è più quella di prima, a Lampedusa persistono i problemi sanitari e quelli legati all’iper turistificazione. Troppo pochi i posti a disposizione su navi e aerei per i residenti. Ma per il sindaco Mannino il governo sta facendo passi da giganti con «risposte concrete». Con i fondi del ministero dell’Interno è stato aperto «un parco giochi per bambini», con quelli della Salute nell’isola è arrivata un’ambulanza «con rianimatore e anestesista a bordo», sono stati aperti anche servizi di «oculistica e odontoiatria sociale».

Durante la visita, Mannino ha detto: «Avevo chiesto a questo governo: “Raccontiamo qualcosa di diverso, facciamo vedere quanto è bella quest'isola. Non andiamo sempre sui telegiornali per i problemi di immigrazione”».

I parlamentari di FdI sono arrivati proprio per quello, per elencare i successi del governo nella diminuzione degli sbarchi. Lo dimostrano anche le dichiarazioni. «Quanto è cambiata quest'isola e il suo modo di proporci oggi quello che invece ci aveva proposto quasi due anni fa», ha detto Sara Kelany ore prima di finire la visita.

«Lampedusa è un'isola che non esiste. Non è possibile che ci siano soltanto due medici di famiglia per oltre 6500 persone», dice Martello. «La macchina per le radiografie non funziona da più di un mese. Chi deve farne una, è costretto ad andare a Palermo».

Il governo ha stanziato lo scorso novembre circa 45 milioni di euro per l’isola (in linea con il bilancio precedente), ma i progetti infrastrutturali ancora non sono partiti.

«Doveva essere presentato un piano in Consiglio comunale con gli interventi da fare, ma stiamo ancora aspettando», dice Martello. A occuparsene sarà direttamente Invitalia, con il comune che rischia di essere agilmente bypassato. Oltre ai ringraziamenti il sindaco Mannino ha chiesto una «legge speciale per trovare personale che voglia venire a lavorare su quest’isola».

Mentre i parlamentari concludevano la loro passerella politica, nelle aule della Consulta a Roma i giudici decidevano sulla legittimità dei centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr). La sentenza è attesa in queste ore. E il suo contenuto potrebbe mettere in discussione la linea del governo in tema migratorio, compreso il protocollo firmato tra Meloni e il premier albanese Edi Rama. «Qui a largo delle nostre coste c’era il pattugliatore Libra per controllare la pesca. Ci hanno levato pure quello e l’hanno dato all’Albania», conclude Martello con rammarico.

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