Nuovi particolari sulla trattativa per il futuro di Gedi. Dopo che Domani ha svelato l'offerta dell'imprenditore greco Theo Kyriakou di 140 milioni di euro, e la controfferta di altri 140 milioni tentata all’ultimo momento da Leonardo Maria Del Vecchio, Gedi è venuta allo scoperto. «Le trattative con il Gruppo Antenna proseguono positivamente; le ipotesi di discussioni alternative con altre controparti non hanno alcun fondamento», ha comunicato la società domenica. In seguito a mesi di silenzi la famiglia Elkann-Agnelli ha dunque confermato la trattativa in corso con il gruppo di Kyriakou. È lui in pole position per entrate nell'olimpo degli editori italiani, comprando una delle società editoriali più importanti del paese. Ma come avverrà l'eventuale l'acquisto? Quale delle sue imprese diventerà proprietaria di Gedi?

Secondo alcune fonti vicine al dossier, «come già avvenuto per precedenti investimenti nel settore dei media, Antenna punta a investire nei media italiani per farli crescere a livello internazionale, in pieno allineamento con i suoi valori di lunga data: integrità e indipendenza editoriale locale, facendo leva sulla propria solidità finanziaria e su una comprovata esperienza nel far crescere con successo attività editoriali a livello globale».

La Antenna Group Bv, registrata in Olanda

Ad acquistare Gedi non dovrebbe essere dunque Antenna Greece Bv, la società olandese del gruppo di Kyriakou nella quale nel 2022 ha investito 225 milioni di euro l'Arabia Saudita (tramite Mbc Group, che fa capo al fondo sovrano Pif), ma un altro veicolo della galassia imprenditoriale del magnate greco, totalmente in mano alla sua famiglia: la Antenna Group Bv, registrata in Olanda.

Kyriakou è oggi a capo di un gruppo internazionale con holding in Lussemburgo, controllata con quote identiche insieme al fratello Xenofon e alla sorella Athina. Si chiama K Group Holding e nel 2021, secondo le ultime informazioni disponibili nel Granducato, dichiarava 438 milioni di euro in partecipazioni finanziarie. Tra queste ci sono anche alcune società del gruppo Antenna, attivo in varie dei Paesi dei Balcani oltre che in Australia e negli Stati Uniti.

La reazione del cdr di Repubblica

La conferma della trattativa in corso con Kyriakou ha provocato l'indignazione tra i giornalisti di Gedi. Il comitato di redazione di Repubblica ha pubblicato un comunicato durissimo ricordando che nelle settimane scorse, quando si rincorrevano le voci delle vendita, John Elkann si è negato a un incontro con i rappresentanti della redazione. «Questo patetico balletto a ridosso dei 50 anni di storia di Repubblica – ha scritto il cdr - è la (in)degna conclusione di un percorso di dismissione – economico, professionale, valoriale, etico – che non riguarda neanche solo Gedi. Di sicuro, come fatto sinora, non resteremo in silenzio a guardare l’orribile spettacolo che ci viene propinato». Un'assemblea della redazione del quotidiano è stata convocata per il 9 dicembre.

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