Guardare un balletto su TikTok può diventare un problema per l’ambiente, soprattutto visto che lo fanno oltre un miliardo di persone. Il social network cinese che a fine 2021 ha toccato il record di utenti registrati porta al maggior numero di emissioni di anidride carbonica. TikTok è il più pericoloso, ma la verità è che nessun social network è climaticamente neutro. Scrollando per una foto o un post senza rendercene conto stiamo contribuendo al mutamento climatico. 

Lo riporta uno studio della società inglese Compare the Market, un comparatore di offerte per l’elettricità che ha stimato l’impatto carbonico per un minuto di utilizzo di Instagram e Facebook, ma anche di Twitter, Youtube, Reddit. Il comparatore ha reso disponibile un calcolatore partendo dalla domanda: quanto tempo usi questi social network? Dalla risposta deriva il calcolo di quanto stiamo influendo negativamente sul clima senza rendercene conto.

Da Pechino a Seattle

Chiara Ferragni e Fedez durante una diretta su Twitch (Foto da Twitter)

TikTok, la piattaforma che crea il numero maggiore di emissioni di CO2, ha un impatto di 2,63 grammi di carbonio equivalente per ogni minuto trascorso dagli utenti a scrollare tra balletti e video in lip-sync. Se un utente spendesse solo cinque minuti al giorno su TikTok, produrrebbe 13 g di CO2 equivalente, per un totale di 4,8 Kg all’anno. All’estremo opposto della scala YouTube con 0,46 g al minuto.

Il calcolo è stato fatto utilizzando i dati di Greenspector. La  valutazione dell’impatto carbonico presuppone l'individuazione e la quantificazione dei consumi di energia e di materie prime nelle diverse fasi in cui si articola il ciclo di vita dell'organizzazione. Il sito fornisce dati di dettaglio anche per il consumo di energia.

L’utilizzo di ciascuna delle dieci piattaforme di social media più popolari per 10 minuti al giorno, spiega la società inglese che compara i prezzi, equivarrebbe a 110 g di CO2 equivalenti al giorno, per un totale di 41.756 g all’anno: come guidare per 169 Km un’autovettura di fascia media.

Brett Mifsud, direttore generale energia di Compare the Market premette: «I social media sono fortemente integrati nella nostra vita quotidiana. Sono importanti per tenerci in contatto con la nostra famiglia e i nostri amici, oltre che per passare il tempo libero o tenerci informati sull’attualità».

Ma c’è un’altra verità. L’azione di condividere, guardare, mettere mi piace e commentare è così naturale che nessuno pensa che causino un dispendio di risorse ed è dunque inquinante e rischiosa per il clima: «Quello di cui la maggior parte delle persone non si rende conto è l’entità dell’impatto che le nostre abitudini sui social media stanno avendo sul pianeta. Come ogni tecnologia, l’utilizzo dei social ha un impatto ambientale molto più alto di quanto si possa pensare».

Un rapido scroll di Facebook non causa gravi danni all’ambiente, ma trascorrere 5 minuti su ciascuna delle dieci principali piattaforme di social media ogni giorno equivale a oltre 20 Kg di carbonio all’anno, come guidare per 84,5 Km, un danno enorme: «Soprattutto considerando il numero di utenti dei social media in tutto il pianeta».

La lista non risparmia nessuno. Guardando l’emissione equivalente per minuto si va dalle piattaforme pioniere, come YouTube, oggi di proprietà di Google-Alphabet, a Twitch, la piattaforma di livestreaming di proprietà di Amazon che sta prendendo piede più di recente e che in Italia ospita trasmissioni di celebrity come Fedez:

  1. TikTok (2,63 grammi)
  2. Reddit (2,48 g)
  3. Pinterest (1,30 g)
  4. Instagram (1,05 g)
  5. Snapchat (0,87 g)
  6. Facebook (0,79 g)
  7. LinkedIn (0,71 g)
  8. Twitter (0,60 g)
  9. Twitch (0,55 g)
  10. YouTube (0,46 g)

Cingolani e i social

Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani durante un evento con degli studenti lo scorso dicembre aveva attirato le critiche per aver detto che i social network inquinano troppo: «Quando mandate inutili fotografie pensate al costo ambientale che hanno». Di fronte a una platea virtuale di oltre 17mila alunni delle scuole superiori aveva proseguito: «Nessuno discute l’importanza di Internet. Come tutte le tecnologie se però è utilizzato senza sobrietà è deleterio».

Un’attenzione lecita, che però si scontra con le critiche al ministro per la sua posizione favorevole all’energia nucleare e al metano, che gli è costata il soprannome di CingolEni. Infatti se da una parte è necessario risparmiare energia, dall’altra è fondamentale pensare anche a come vengono prodotte l’energia che viene consumata, le risorse per arrivare a un determinato servizio così come pensare a come verranno smaltiti i rifiuti collegati a ciò che utilizziamo. Come ha ribadito il presidente dell’Autorità per l’energia, Stefano Besseghini, annunciando l’ennesimo aumento dei costi di luce e gas, consumare meno resta comunque un buon consiglio. Limitare l’uso dei social, di cui finora si è parlato solo in termini di costume e di benessere psicologico, può fare bene al portafoglio e all’ambiente.

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