Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha firmato il Dpcm sulla protezione temporanea e l’assistenza per i profughi provenienti dall’Ucraina e fuggiti dalla guerra.

Secondo i dati del ministero dell’Interno sono 75.115 gli ucraini che sono entrati in Italia dal 24 febbraio scorso. Di questi 38.735 sono donne, 7.158 uomini e 29.222 minori, la maggior parte sono arrivati nelle città di Milano, Bologna, Roma e Napoli. Ieri la ministra Lamorgese ha affermato che sono 4 milioni i profughi totali, di cui 1,5 milioni sono minori.

La misura

Il decreto approvato oggi recepisce la decisione presa all’interno del Consiglio dell’Unione europea lo scorso 4 marzo. Ecco cosa prevede:

  • La protezione temporanea durerà un anno con decorrenza a partire dal 4 marzo 2022.
  • I beneficiari sono gli sfollati dall’Ucraina a partire dal 24 febbraio 2022, giorno in cui è iniziata l’invasione russa del paese. La protezione internazionale si estende non solo ai residenti, ma anche ai cittadini di paesi terzi e ai loro famigliari. 
  • Il permesso di soggiorno ha validità di un anno e può essere prorogato di sei mesi più sei, per un massimo di un anno. Con il documento i profughi avranno accesso all’assistenza sanitaria del servizio nazionale, al mercato del lavoro e allo studio.
  • Il provvedimento prevede anche specifiche misure assistenziali e consente ai cittadini ucraini già presenti in Italia il ricongiungimento con i propri familiari ancora presenti in Ucraina.

Inoltre, l’ordinanza della Protezione civile prevede anche un contributo di 300 euro mensili per i profughi ucraina per la durata massima di tre mesi a decorrere dal loro ingresso in Italia. In caso di persone con figli a carico c’è un ulteriore contributo di 150 euro per ogni minore.

Le reazioni

Nelle scorse settimane il mondo politico ha espresso in maniera unanime solidarietà al popolo ucraino e da destra a sinistra ha chiesto al governo interventi solidi per garantire un’accoglienza adeguata a chi scappa dalla guerra. Con l’approvazione del Dpcm c’è chi però chiede di effettuare verifiche lungo la frontiera per evitare che migranti di altra nazionalità o che non provengano dall’Ucraina entrino nel territorio. 

«Qualcuno che cerca di infilarsi nei flussi c’è – ha detto il governatore del Venteo Zaia –, anche se sono casi isolati. Qui stiamo parlando di gente in fuga dalla guerra, di una emergenza sancita dal Governo con un decreto per l'Ucraina, e a questo dobbiamo dedicarci».

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